«Non siamo strapagati»

«Non siamo strapagati» «Non siamo strapagati» Un dipendente: ma chi viaggia haragione Stefano Mancini HO MA Non le sembra chi! lo scontro tra voi ferrovieri e l'azienda abbia un'unica vittima, il viaggiatore? «Lo sciopero e un diritto, ma è anche1 giusto chi! il cittadino che sali! su un treno arrivi a destinazione oppure sia informato sui mezzi alternativi, gli orari e le modalità delle astensioni dal lavoro». Luciano Maggi, ferroviere e sindacalista della Fili Cg.il (sindacato che non ha aderito allo sciopero di ventiquattr'ore), parla del caos est ivo dei trasporti, dei problemi delle Fs, delle accusi! ai lavoratori. Partiamo da quest'ultimo punto: i dipendenti delle Ferrovie italiane sarebbero i meglio pagati d'Europa e; guadagnerebbero il doppio di un operaio metalmeccanico. Un po' troppo per lamentarsi paralizzando il Paese, non credi!? «Sono dati completamente sbagliati. Per prima cosa, loseiope- ro dei treni da cui noi ci siamo dissociati era contro il piano di ristrutturazioni.!, e non prevedeva rivendicazioni economiche, E poi la differenza tra il costo del lavoro in Italia e la media europea nel '97 era del 2 per cento». In piti o in meno? «In più». Appunto. «1 giornali avevano scritto "40 per cento", mentre il differenziale e minimo. Nei confronti della Germania, c'era un più 10 per cento, ina lo Slato si è accollato parti! dei costi. Con la Francia era il 5 per cento, ma la riduzione dell'orario e il nuovo contratto hanno senz'altro inciso». E il confronto con gli operai? «Un'altra falsità: un metalmeccanico costa alla sua azienda 63 milioni all'anno, un ferroviere 02. Noi di fatto guadagniamo 3 milioni in più, però va tenuto conto chi! la professionalità richiesta in media e più alla». Torniamo allo sciopero: perché voi della Cgil avete deciso di lavorare? «C'era una trattativa aperta con il governo». Allora questo piano di impresa che promette di far funzionare le Fs non vi va poi così male. «Noi siamo d'accordo sul nuovo assetto organizzativo, che prevede due società e tre divisioni (passeggeri, merci e locali, neh). Riteniamo che vada cambiata la parto sul risanamento». Il ministro Treu ha risposto con la precettazione di qualche suo collega... «E' stata una forzatura, certo, anche se noi come sindacato abbiamo chiesto regole sugli scioperi e piti poteri alla commissione di garanzia. Comunque non è bello lasciare la gente a metà strada. Il modo di fare sciopero deve cambiare, deve essere più rispettoso dei diritti altrui. Il viaggiatore è colui che porta denaro all'azienda: non è giusto né sensato trattarlo male». E' proprio quello che pensa la gente bloccata in stazione. Da che punto si po¬ trebbe cominciare? «E' fondamentale l'informazione agli utenti. Chi viaggia deve sapere se il treno parte o se ci sono mezzi alternativi. Deve conoscere per tempo la lista dei treni sono garantiti, e non all'ultimo momento come avviene ora. E soprattutto: chi è a bordo deve avere la certezza di arrivare a destinazione». Le associazione dei consumatori sono furiose e chiedono precettazioni ben più radicali di quella attuala ieri dal ministro. Non avete davvero altre forme di protesta per far valere le vostre ragioni? «Se tecnicamente fosse praticabile una via alternativa, io sarei d'accordo. Si parla, per esempio, di scioperi virtuali. Qualcuno ha proposto l'"astensione dal biglietto", così che noi garantiamo il servizio, il passeggero non paga e l'unica che ci rimette è l'azienda. Temo che siano un po' difficili da organizzare, ma costituirebbero una buona soluzione». «Guadagniamo come i nostri colleglli europei Chi paga il biglietto ha diritto ad arrivare fino a destinazione» Il segretario generale della Cgil Sergio Cofferati ha bollato come un errore lo sciopero in corso dei ferrovieri

Persone citate: Luciano Maggi, Sergio Cofferati, Stefano Mancini, Treu

Luoghi citati: Europa, Francia, Germania, Italia