I REM puntano sull'emozione di Marinella Venegoni

I REM puntano sull'emozione I REM puntano sull'emozione II gruppo cult riduce l'adrenalina e domenica si esibirà al Dall'Ara Marinella Venegoni inviata a Montreux L'ultima sfida italiana di quest'estate indiavolata dalle concomitanze di Festival e concerti è prevista per domenica prossima: al Festival di Monza, con Lenny Kravitz e Pino Daniele, Black Crowes e Britti, Blondie e Consoli, Bologna contrapporrà allo stadio Dall'Ara l'unico concerto italiano di una amatissima band di culto, i REM: preceduti però da Afterhours, Wilco e Suede, in modo da trasformare un semplice concerto in qualcosa di più. Mentre la concorrenza infuria sulle passioni giovanili, i REM ignari girano l'Europa con un concerto dolce e teatrale, che martedì ha estasiato il Montreux Jazz Festival. Avevano giurato che non ci sarebbe stata nessuna tournée, con «Up», dopo l'abbandono del batterista Bill Berry colpito da aneurisma proprio mentre suonava qui in Svizzera. «In effetti volevamo fare una pausa - ci ha spiegato ieri Michael Stipo - ma non abbiamo mai smesso l'idea di cantare dal vivo. E allora abbiamo ingaggiato 3 musicisti supplementari fra i (mali Joey Waronker, il batterista di Beck, e cambiamo brani ad ogni concerto, ripercorrendo tutto il nostro repertorio. E facciamo anche qualche pezzo inedito». Par di capire che si stanno tarando per il futuro; ma avranno a cuore, ai REM, di non perdere il cuore dei fans più incerti dopo tante disavventure. A Montreux, l'inedito è stato «Great Beyond», un rock da camera, ragionato e pervaso di tastiere, suoni molto REM: Stipe l'ha cantato, come quasi tutti i 23 pezzi, a stretto contatto con il pubblico sotto il palco, al quale toccava in continuazione le mani tese, in uno scambio di grande tenerezza; ma su quella canzone ha anche sequestrato il telefonino che un fan teneva alzato, e scuotendo la testa l'ha consegnato a un inserviente. La scaletta che muta, il protagonismo di Stipe, i musicisti che si danno il turno ai vari strumenti: tutto suggerisce che i nuovi REM vogliono esser ancora più naturali che in passalo, insinuare emozioni più che suscitare botte di adrenalina. E tale pare destinalo a rimanere, il concerto, anche in uno stadio: l'ostentala ricerca di una semplicità un po' naive e di un contatto più stretto col pubbli) o (questo davvero inedito), sono enfatizzate da margherite e segnali luminosi di vari colori appesi alle spalle del gruppo. Stipe e straordinario come carisma e interpretazione; il corpo esile che si dimena dolcemente, gli occhi truccati, la voce, mandano segnali di sensualità ambigua: e molto evocativi; sono le canzoni, in gran parte ballads, con quasi la metà dell'ultimo disco; ma si va indietro, all'amatissima «l.osing My Religioni e fino a «Perfect Circle» da «Murmur»; «Onesta è di Berry - spiega Stipe - adesso ha una fattoria in Georgia e sta bene». In scaletta c'è anche «Man on the Moon»: slesso titolo ha dato Milos Forman a un film di cui Stipe ha appena scritto la colonna sonora. Perché non muoia la love story fra cinema e rock. manvene«utin it Michael Stipe incanta Montreux ostentando una semplicità intensa e ingenua Michael Stipe, il cantante dei REM Il gruppo si esibirà domenica. allo stadio Dall'Ara di Bologna per l'unico concerto italiano; sarà preceduto da Afterhours. Wilco e Suede

Persone citate: Beck, Bill Berry, Black Crowes, Britti, Lenny Kravitz, Michael Stipe, Michael Stipo, Milos Forman, Pino Daniele

Luoghi citati: Bologna, Europa, Georgia, Montreux, Monza, Svizzera