Skìantos, il ritorno del rock demenziale

Skìantos, il ritorno del rock demenziale Parla Freak Antoni: negli Anni 70 inventò un genere, stasera suona nella Bologna di Guazzaloca Skìantos, il ritorno del rock demenziale BOLOGNA Nell'era Guazzaloca, Bologna riparte dal demenziale. Per la rassegna estiva «Made in Bo», tornano stasera a colpire dopo un lungo silenzio gli ultimi alternativi veri, Skiantos, poi copiatissimi e surclassati ma nuovamente pronti a dar battaglia con un doppio disco d'inediti, «Doppia dose», che uscirà verso ottobre con due supposte in copertina. L'occasione di Bologna è speciale, perché sul palco - con special guest Shel Shapiro - si alterneranno e confonderanno la vecchia e la nuova formazione, entrambe coinvolte nel progetto discografico. Il sommo leader Roberto Antoni detto Freak, autore e scrittore, è intanto impegnato in «Gratis», squinternato programma di Raitre. Il gruppo che nei Settanta ha segnato un'epoca e creato un filone tiene in serbo molte cartucce: clamorose saranno le ospitate del disco, e Freak Antoni è convinto di riuscire a far cantare anche Michele Serra. Come mai «Gratis», Freak Antoni? E' cosi ricco? «E' una premessa al disco. Abbiamo fatto la sigla musicale del programma, e l'abbiamo animata con i videomaker del Contro Sociale Link di Bologna. E poi sono stato invitato da Branduardi a gestire la sua rubrìca "Il sesso dell'angelo"». Vigilia di disco, dunque. «Abbiamo ricominciato con il produttore Oderso Rubini, che stava dietro tutta la Bologna alternativa dei nostri primi tempi: l'ho riscoperto bravo». Andrete in tour? «Ci piacerebbe fare un giro per teatri e tende. Abbiamo girato ovunque anche nei pub, siamo disposti a cresime e estreme unzioni. L'importante è provar piacere in quel che si fa». Ma è diventato ricco?. «No, ma non era previsto. Penso che sia giusto cercare soldi per la sopravvivenza e un minimo di tranquillità; raggiunta quella, basta. Penso che lo stato dovrebbe mettere un tetto ai ricchi: te ne tieni un po', gli altri li dai a quelli che non hanno casa e lavoro. Pensiero controcorrente, me ne rendo conto». La sigla di «Gratis» è già ed. «E' un "rockabillypop" molto orecchiabile, con ospite Nicola Arigliano che dice: "adesso che sono un maturo signore canto anche meglio di allora e canto gratis"». Gli altri invitati in ed? «Shel Shapiro, che sarà sul palco a Bologna, è stato una scoperta stimolante: intelligente e sensibile, vive chiedendosi il perché delle cose. E poi ci sono Luca Carboni, Enzo Jacchetti, la Banda Osiris, Johnson Righeira, Patrizio Roversi e Siusy Biadi, i Gang, Michele Serra in una rielaborazione delle sue poesie comiche, Samuele Bersani; Branduardi registrerà un violino, c'è uno scat di Dalla e ha detto si anche Vasco Rossi». E il secondo disco? «E' gestito dagli Skiantos storici, dal '75 all'80. Con loro s'è scatenata una creatività dilagante, ci siamo divertili come ai vecchi tempi». Non siete come Pelù e Renzulli. «Ci sono stati fraintendimenti, in passato: il nostro è stato un esperimento molto particolare, ma ora stiamo facendo l'operazione contraria ai Litfiba». Cos'è uscito, dalla riunione? «Canzoni divertenti. Abbiamo molto riso e giocato». Vista ora, quell'esperienza? «Negli 'HO si era allargata la tematica del Professionismo, e chi ha deciso di continuare, ha dovuto farci i conti. Quando siamo nati per coincidenza involontaria con il punk, ci chiamavano punk ma noi abbiamo sempre smentito: quello era nihilismo, noi usavamo l'ironia. Eravamo figli del movimento stu¬ dentesco, non sapevamo suonare ma pensavamo che chiunque volesse potesse farlo. Cosi ci han detto che eravamo provocatori puri, che eravamo divertenti ma poco credibili; poi nei '90 è venuto fuori che eravamo preparati ma non più divertenti. Morale: ho scoperto sulla nostra pelle che il pubblico va mandato a stendere, e devi tare il tuo viaggio. Chi vuole ti segue, chi non vuole sentirà Elio e le Storie Tese, dicendo che sono protessionalmente ineccepibili, 11 pubblico medio rimani! sempre affascinato dalla perizia tecnica. Con questo disco, proviamo a liberarci da questo complesso di inadeguatezza. Siamo nati come provocatori e tali vogliamo restare», [m.ven.l Dopo un lungo silenzio sono di nuovo in scena: dal«Gratis» di Raitre, all'uscita del doppio ed E giurano che faranno cantare Michele Serra «Siamo sempre stati provocatori puri Il pubblico? Bisogna mandarlo a stendere: se non capisce, vada da Elio e le Storie Tese» / Roberto Antoni, detto Freak stasera si esibirà con i suoi Skiantos a Bologna A ottobre urcira -Doppia dose- un ed di inediti e novità: • Eravamo figli del movimento studentesco non sapevamo suonare ma pensavamo che chiunque volesse i potesse farlo»

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