E Mondadori disse: mi porti la scheda di sua moglie di Masolino D'amico
E Mondadori disse: mi porti la scheda di sua moglie Premio Strega, pastette, inciuci, inguacchi nella memoria di un elettore disincantato E Mondadori disse: mi porti la scheda di sua moglie camente inevitabile, ma, per il premio stesso, lusinghiero, in quanto no attesta la desiderabilità. Che gli stossi editori riescano a influenzare i votanti dipondo peraltro esclusivamente dai vo tanti stossi. I quali in teoria sono persone al di sopra di ogni influenzabilità: amici della domenica, ossia, in origini;, frequentatori di casa Bellonci, leggi, intellettuali, scrittori, giornalisti, con mogli o inalili, indipendenti per definizione, chiamati a esprimersi su un punto, inoltro, di importanza relativa, scegliere il libro migliore in una rosa. Como possono gli editori fare incetta di voti da un corpo elettorale cosi scelto? Eppure gli editori ci sono sempre riusciti senza difficolta, proprio perché la stragrande maggioranza di questi elettori ha rinunciato nel passato e rinuncia ancora, spontaneamente, al suo privilegio. lo appartengo a una famiglia di votanti, quando erano vivi tutti anche dódici e più. K ricordo che al dunque quasi nessuno votava per il libro che riteneva migliore. L'unica eccezione costante era mio padre, il quale, masochista per vocazione (la narrativa non lo interessava), mandava una scheda bianca al primo turno e poi si costringeva a leggere l'ino in fondo i cinque romanzi finalisti, di solito detestandoli tutti, e quindi Inviando una seconda scheda bianca alla votazione Tinaie. Gli altri sembravano votare sempre per chi gli aveva chiesto il voto per primo. «L'ho promesso al povero X, poveretto, ne faceva una malattia; ci ha persino mostrato l'elettrocardiogramma». «Me l'ha chiesto Y, mi ha presa alla sprovvista, non gli ho saputo dire di no; ora come faccio?» Io obiettavo, ma il voto non è segreto? Loro scuotevano il capo. «Poi si sa sempre tutto.» lì' vero che fino a qualche anno fa le schede non dovevano essere messe nell'urna, come ora, dal titolare, quindi il vero gesto di amicizia era consegnarle in bianco all'interessato, affinché pensasse lui a riempirlo come vole- va, e a recapitarle; e queste schede in bianco ramazzavano gli editori, cui di solito bastava chiederle. Io ho sentito con le mie orecchie Alberto Mondadori ingiungere a un illustre letterato suo dipendente, «Allora domani mi porti la scheda tua e di tua moglie, più quella di tuo figlio, che vedo ora vota anche lui.» «E' la prima volta, lascialo in pace...» protestava debolmente quel maestro di pensiero. Ma si adeguava, mentre avrebbe potuto benissimo rifiutarsi, o almeno, come faccio io, mentire. Già, ma io sono stato dai gesuiti e so tutto sulla riserva mentale. Mia figlia mi ha sentito promettere il voto a qualcuno che molto gentil¬ mente, per telefono, me lo chiedeva. «Allora voti per quel libro li?» mi ha domandato quando ho appeso. «Non lo so, prima voglio leggerlo». Mia figlia si è subito indignata. «Ma allora non "puoi" dirgli che lo voti!» «E perché non posso? Tanto il voto e segreto». «Perché gli scombini i calcoli». Ora, mia figlia ò la lealtà e la correttezza personificate. Ma lavora per un editore. Per lei, come per quasi tutti i votanti del premio, non si tratta di vedere cjual è il romanzo che è piaciuto di più alla maggioranza. E' una gara fra schieramenti, Einaudi (dove potrebbero confluire ora i voti Mondadori) contro Rizzoli, con pesci più piccoli a difendere posizioni di prestigio. Visto in questa ottica, il certame giustifica le strategie, per annullare le quali basterebbe che gli elettori giudicassero secondo coscienza. Del resto, non siamo il Paese dove tutto significa sempre qualcos'altro, e le elezioni comunali dovrebbero influire sul governo, le pensioni, sui candidati da inviare in Europa, e via dicendo? Appartengo a una famiglia di volanti e ricordo che al dunque nessuno sceglieva il libro più bello E una gara fra schieramenti di editori e non si tratta di stabilire quale il romanzo migliore o, affinché pensasse ui a riempirlo come vole- enti si tratta uale gliore Mia figlia mi ha sentito promettere il voto a qualcuno che molto gentil¬ Masolino d'Amico PUNTUALI come lo apparizioni del mostro di Lochness, ogni ostato arrivano le recriminazioni sullo presunto pastette, inciuci e inguacchi che inquinerebbero il Premio Strega. Ora, che gli editori brighino per ottenerlo e non soltanto fisiologi i Masolino d'Amico
Persone citate: Alberto Mondadori, Bellonci, Einaudi, Masolino D'amico, Mondadori
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