I giapponesi in Europa di Renzo Villare

I giapponesi in Europa I giapponesi in Europa Impianti e intese per crescere Hanno il 12% del mercato Renzo Villare torino L'accordo siglato ieri tra la Fiat e la Casa giapponese Mitsubishi Motor Co. perla realizzazione di un veicolo fuoristrada, rappresenta un altro passo avanti verso quel processo di globalizzazione che fa dell'automobile il sue, getto principale di un unico, grande mercato mondiali!. In questo avanzato conretto indo striatesi inserisci!di forza l'industria nipponica del settore, che da tempo opera sul piano internazionale in prima persona, attraverso la realizzazione di impianti di assemblaggio. Ormai disseminati in tutto il mondo, si sono rivelati provvidenziali nella grave crisi finanziario e congiunturale che il Giappone Ita dovuto affrontare recentemen te. L'Europa è stata da sempre, per le Case del Sol Levante, un forte polo di attrazione, come dimostrano i molti stabilimenti realizzati ila pane dei maggiori produttori e la recente intesa Renault Nissan, attuando una politica industriale che ha conquistato importanti tette di mercato. Nel 1998 i giapponesi hanno venduto nei Paesi europei 1.705.000 vetture con unii quota ili mercato che ha sfiorato il 12% Il 1,9%), 1*8,8% in più rispetto al 1997, quando le immatricola/.io ni erano state 1.566.000 e la quota dell'I 1,7%. Nei primi 5 mesi ili quest'anno - secondo gli ultimi dati della .lama, l'associa /.ione dei produttori nipponici le vendite, sempre in Europa, sono salite ad oltre 780.000 contro 757.000 di mi anno fa ( i 3,4%), con unii tetti) di mercato dell'11,6%. In particolare la Mitsubishi hii venduto in Europa 182.000 vetture nel 1998 (di cui 16.000 in Italia) e piti di 86.000 nei primi 5 mesi '99, con un guadagno del 3,6% e unii quota invariata al I' 1,3%. V. la Casa giapponese, che sembro proprio essere grande amica dell'Italia visti gli ultimi avvenimenti, nel '98 ha prodotto 1.700.000 autoveicoli, di cui oltre 1.100.000 vetture (undicesima nel mondo). t hicsta foiie affermazione dell'auto nipponica in Europa trova spiegazione negli importanti insediamenti industriali attuali dai più bei nomi del settore. Nel Regno Unito la Toyota ha un impianto a Burnaston, nel Der byshire, dove costruisce I;ì Cari na e h) Corolla, rispettivamente la medio-alta e la media della sua produzione e sta cosi ruendone uno in Francia, a Valenciennes, per la compatta Yaris; la Nissan lui il suo centro a Sunderland dove realizza la Primera e lii Micro e la Honda ha un moderno stabilimento • àwinllon da dove escono le /leeoni e le Civic. Anche l'Isnzu è presente in Cran Bretagna, a Luto, in joint veni ure con la Gni, In Spagna è la Nissan a tenere biinco con hi (Nissan Motor Iberica» che ha il suo impianto a Barcellona Avila e dove realizza, tra gli altri, i fuoristrada Patrol e 'ferrano due, mentre la Toyota ò presente in Portogallo, in joint venture con un produttore loca le Ila ricordine, inoltre, che in Germania la Toyota ha, in accordo con la Volkswagen, un polo produttivo ad Hannover, la Daihatsu in Italia è in joint venture con la Piaggio e la Suzuki opera in Ungheria. Anche la Mitsubishi ha da tempo guardato con interesse all'Europa, sciogliendo Portogal lo e Olanda peri suoi insediamen ti. Nel primo, ìi Vilii Franca, dovilo produzione principale e rappresentato dal Pajero; nello se condii ìi Boni, in joint venture con hi Volvo-Foni; continuerà sino a! 2004.

Persone citate: Avila, Corolla, Sunderland