Cardarelli, retata dei carabinieri di Fulvio Milone

Cardarelli, retata dei carabinieri Cardarelli, retata dei carabinieri Identificati diciotto assenteisti: erano al mare Fulvio Milone NAPOLI Sessanta carabinieri hanno circondato l'ospedale sotto gli occhi di medici, ricoverati e infermieri sbigottiti. Nella «cittadella» del Cardarelli, il presidio sanitario più grande del sud, gli uomini in divisa hanno fatto una retata in grande stile. «Credevamo che fossero venuti ad arrestare chissà quale boss della camorra», commenta un primario. Invece erano a caccia di assenteisti, e ne hanno scoperti diciotto, tutti ausiliari che invece di spazzare e lavare i pavimenti nelle corsie se ne erano andati al mare, o a fare spese. Gli inquirenti hanno scoperto che in alcuni casi i dipendenti-fantasma non si erano neanche presentati in ospedale: i colleghi avevano timbrato per loro il cartellino di presenza. I controlli di ieri in corsia costituiscono solo una piccola parte di un'inchiesta condotta dalla magistratura napoletana su un; lunga serie di disfunzioni, inefficienze e gravi carenze igienico-sanitarie degli ospedali cittadini. Soprattutto del Cardarelli, che spesso è sovraffollato al punto che i medici sono costretti a parcheggiare per giorni i pazienti nei corridoi dei reparti. Le denunce per truffa ed interruzione di servizio di pubblica utilità sono scattate dopo una mattinata d'inferno per il personale del nosocomio. Una trentina di auto con i lampeggianti accesi si sono fermate davanti agli otto varchi d'accesso all'ospedale, isolandolo dall'esterno. Un gruppo di carabinieri si è recato subito negli uffici amministrativi per verificare le presenze dei trecento ausiliari. Dalle verifiche incrociate sono risultati assenti ingiustificati diciotto lavoratori: sedici dipendenti della Asl e due impiegati di una ditta appaltatrice. Subito dopo il blitz scattato di buon mattino è cominciata una sorta di gioco del rimpiattino, o meglio di guardia e ladri fra carabinieri e assenteisti. Alcuni ausiliari, avvertiti per telefono dai colleghi, hanno tentato di entrare nel Cardarelli mimetizzandosi nella folla dei familiari dei ricoverati, ma sono stati identificati e bloccati agli ingressi. «Mi sono assentato per pochi minuti, il tempo necessario per un caffi:», si è giustificato qualcuno. Ma c'è stato anche chi ha provato ad impietosire i suoi inflessibili interlocutori inventando improbabili malattie di mogli e figli: «Un po' di comprensione, sono andato a casa per portare le medicine...». Due ausiliari, nella speranza di riprendere il lavoro senza essere notati, hanno scavalcamo l'impalcatura di un cantiere edile che si trova accanto all'ospedale per raggiungere le corsie. Niente da fare: sono caduti fra le braccia dei carabi- meri. Il blitz in corsia era in programma da tempo. Nel mirino dei magistrati, questa volta, c'era solo il sei-vizio di indizia del Cardarelli che da due mesi è al centro di un'inchiesta molto complessa. .Le indagini, estese a tutti gli altri ospedali di Napoli, sono state avviate dopo le denunce dei familiari di alcuni pazienti che avevano segnalato carenze e inefficienze nel servizio sanitario. Durante una delle tante ispezioni eseguite nelle scorse settimane, i carabinieri hanno trovato alcuni ferri chirurgici parzialmente arrugginiti nel reparto di ostetricia del Policlinico. In altri nosocomi sono stati sequestrati farmaci scaduti anche da dieci anni. Nuove visite a sorpresa in corsia sono state disposte dalla magistratura nei prossimi giorni: dopo gli ausiliari potrebbero essere sottoposti a controlli anche i medici e gli infermieri.

Persone citate: Cardarelli

Luoghi citati: Napoli