Prodi, ultimo slalom con la Francia di Francesco Manacorda

Prodi, ultimo slalom con la Francia All'Europarlamento i liberali si schierano, Democratici in imbarazzo. Domani la Commissione? Prodi, ultimo slalom con la Francia Jack Lang rifiuta l'offerta *** * ★ * * Francesco Manacorda corrispondenti: da BRUXELLES La suri Commissione è quasi pronta, già domattina alle 11 Romano Prodi spera di poter annunciare i nomi dei diciannove Commissari con cui lavorerà nei prossimi cinque anni e mezzo. Ma proprio mentri; dà );li ultimi ritocchi al suo «governo europeo» il presidente ha qualche cruccio, Ne parla ieri a pranzo, seduto alla pizzeria il Pomo d'oro, proprio di fronte alla sede della Commissione, con alcuni eurodeputati dell'Asinelio arrivati a Bruxelles per le prime riunioni dei gruppi parlamentari II cruccio pm grosso, naturalmente, si chiama Gerhard Schroeder. I-a decisione - mai ancora resa ufficiale - di mandare a Bruxelles (lue Commissari che rappresentano il governo, il segretario di stato per gli Affari europei Guenter Verneugen e la verde Mirimeli: Schrcyer, (che proprio ieri e comparsa all'Europarlamento parlando come chi ha la certezza di sedere in Commissione) complica non poco la vita a Prodi, visto che adesso il Ppe minaccia di non votare il suo esecutivo. Una minaccia che potrebbe concretizzarsi in più modi: la «bocciatura»di qualche singolo Commissario nel corso delle audizioni che si terranno a fino estate, la decisione di ilare una fiducia alla Commissione legata solo per il periodo in cui deve sostituire la Commissione dimissionaria, cine fino al prossimo gennaio, riservandosi poi un nuovo voto parlamentare, o infine - ma questa c l'ipotesi più traumatica e meno plausibile - un volo contrario all'insieme della Commissione a settembre. Oltre che di popolari, l'iodi rischia adesso di trovarsi anche a corto di donne. Ieri, infatti, l'Irlanda e la Danimarca hanno nominalo i loro candidati ma non sono due donne - come ci si aspettava - bensì due uomini: il giurista irlandese David Uyme e il ministro danese della Cooperazione' Poni Nielsmi Un'altra donna, la socialista Km'ile rupie Hredin, potrebbe arrivare da Parigi, dove ieri sera .Jack Lang dato finora per sicuro - ha annunciato di rinunciare alla candidatura, ma più probabilmente il posto di I.an)', finirà a Pascal l.ainy, già capo di gabinetto di Dolore. Anche per l'altro Commissario, del resto, Parigi non ha ancora sciolto la riserva: l'Eliseo spingo per Michel Barnier, ma il Commissario euro poo Yves-Thihault de Sìlguy, gradilo al Professore, e ancora in pista. Ai fulmini che il Ppe minaccia, potrebbe infine aggiungersi una nuova fonte di imbarazzo per Prodi e per i Democratici che a lui fanno capo, se i liberali - che ospitano sei prodiani sui sette eletti - decideranno di schierarsi con il Ppe o con il Pse. Al centro della battaglia che si combatte in queste ore c'è la presidenza dell'assemblea: i socialisti hanno candidato il portoghese Mario Soares, 1 popolari vogliono la francese Nicole Fontaine. E visto che questa volta - a differenza che in passato - i due grandi gruppi non si metteranno d'accordo tra di loro, entrambi corteggiano in modo spietato i liberali dell'Eldrche con i loro cinquanta voti sono in grado di far girare la maggioranza da una parte o dall'altra. Ma la gioia dei liberali, finalmente ago della bilancia, crea non pochi imbarazzi per i Democratici, Il loro ingresso nell'Eldr era stato un segnale preciso: gli uomini dello schieramento politico del presidente della Commissione volevano porsi al di fuori della logica Ppe-Pse; e lo stesso Prodi solo pochi giorni fa aveva affermato di voler governare, con il sostegno di entrambi i grandi gruppi dell'Europarlamento. Ma adesso, se i liberali faranno una scelta di campo, in un senso o nell'altro, la loro formazione rischia di diventare subito troppo stretta per gli uomini dell'Asinelio. Se dovessero allearsi con i popolari il Pse rischia di guardare con occhio meno benevo¬ lo il Professore e la sua Commissione. Se invece scegliessero i socialisti, aumenterebbe di sicuro quella rabbia del Ppe che oggi sembra l'ostacolo maggiore tra Prodi e una sua tranquilla permanenza al vertice dell'esecutivo europeo. Almeno da un lato, però, il Professore può aspettarsi qualche problema in meno. Emma Bonino con i sei altri eletti della sua lista sembra ormai intenzionata a gettare la spugna. Non riuscirà a creare un gruppo - servono almeno 14 deputati - associandosi ad alcuni parlamentali regionalisti e dovrà rassegnarsi ad entrare nel gruppo dei non iscritti, una sorta di limbo a cui nessuno aspira nella vita politica di Bruxelles.

Luoghi citati: Bruxelles, Danimarca, Irlanda, Parigi