A Castellino la Fondazione San Paolo di Valeria Sacchi

A Castellino la Fondazione San Paolo Incarico di 8 mesi per portare la Compagnia fuori dalla tutela del governo A Castellino la Fondazione San Paolo // Tesoro lo nomina presidente, sarà l'ultima volta Valeria Sacchi MILANO A poco più di un mese dall'improvvisa scomparsa del presidente della fondazione San Paolo Gianni Merlini, il ministro del Tesoro Giuliano Amato sceglie per la successione al vertice della Compagnia Onorato Castellino, professore di economia politica a Torino ed esperto di sicurezza sociale e previdenza, che di Merlini era uno dei tre vicepresidenti. La designazione, che dovrà essere ratificata dal Parlamento, è nel segno della continuità. Castellino infatti, oltre ad essere con Lorenzo Caselli e Giovanni Zanetti vicepresidente della Compagnia, e anche presidente della Nuova Holding San Paolo (NHS) controllata al 100 per cento dalla Compagnia, che a sua volta controlla la Nuova Holding Subalpina (partecipazioni finanziarie e industriali) e Gestioni Patrimoniali (patrimonio immobiliare). Dopo la scomparsa di Merlini il suo nome era stato uno dei primi a uscire come il candidato in «pole position». Nelle settimane successive altri nomi erano emersi, come quello di Franco Reviglio, ex presidente dell'Eni che qualcuno sosteneva fosse sponsorizzato dallo stesso ministro del Tesoro. Candidatura subito caduta. Non così quella di Enrico Salza, personaggio di spicco della torinesità e consigliere sia della Compagnia che del Sanpaolo-Imi, che fino all'ultimo ha sperato di farcela. Teoricamente, il nuovo presidente ha davanti a sé circa otto mesi di interinato, dal momento che con la prossima assemblea della primavera del 2000 il suo incarico scadrà insieme al consiglio. Ma e un interinato molto importante poiché deve gestire la modifica dello statuto per adeguarlo alla legge Ciampi-Pinza, e portare definitivamente la fondazione fuori dalla tutela del governo (lo stesso Castellino a suo tempo fu designato dal Comune di Torino). E dilatti, è questa l'ultima volta in cui spetta al ministro del Tesoro la scelta del presidente della Compagnia. Probabilmente anche per questo, sembra di capire che Giuliano Amato abbia preferito rispettare i gradimenti che venivano dal gruppo bancario torinese piuttosto che cedere ad altre sollecitazioni. Castellino ò molto vicino al potente segretario generale della Compagnia, Alfonso Jozzo (pure lui a più riprese emerso nella rosa dei papabili), e chiaramente gradito ai vertici del Sanpaolo-Imi: Luigi Arcuti e Rainer Masera. Del resto era stata proprio la sintonia tra il presidente Merlini e i vertici dell'Imi, Arcuti e Masera, unita all'assenso dei grandi azionisti, a portare rapidamente verso la fusione Imi e San Paolo, dando vita al maggiore gruppo bancario italiano, che tuttavia sarà presto scavalcato dal polo Intesa-Comit. Nell'anno della transizione era più che mai importante che questa sintonia non si spezzasse. Oltre alla fase transitoria e alle modifiche statutarie, il San Paolo è infatti impegnato nella ricerca di nuove aggregazioni. Come dimostra l'offerta di scambio alla Banca di Roma, naufragata sul duplice «no» del presidente dell'istituto capitolino Cesare Geronzi e del governatore Antonio Fazio. Ma poiché il riassetto in corso sullo scacchiere italiano del credito è in fase acuta, difficilmente il San Paolo resterà nei prossimi mesi alla finestra. Altro motivo in più per assicurare che fondazione e banca marcino in buona armonia. Onorato Castellino

Luoghi citati: Comune Di Torino, Milano, San Paolo, Torino