Forse ucciso per una relazione all'Antimafia

Forse ucciso per una relazione all'Antimafia Palermo: prime conferme alla pista che porta ai clan, ma si indaga anche in altre direzioni Forse ucciso per una relazione all'Antimafia Allarme tra ipolitici dopo l'omicidio del dirigente Antonio Ravidè corrispondente da PALERMO Filippo Basile aveva presentato, per primo, la relazione elio i deputati dell'Antimafia siciliana avevano chiesto per poter capire meglio cosa c'è dietro intrighi, corruzioni e lentezze che inceppano il funzionamento della Regione, favorendo mafia, riciclaggio, tangenti. Forse per questo il capo dell'assessorato Agricoltura della Regione è stato assassinato con tre colpi di pistola in testa a pochi passi dal suo ufficio. «Era una scheda molto dettagliata e precisa», spiega il presidente dell'antimafia regionale, Fabio Granata. La scheda riguardava i dipendenti dell'ufficio di Basile e le loro eventuali pendenze con la giustizia. Ieri gli inquirenti hanno ascoltato la moglie della vitti¬ ma, Maria Rita Bongiorno, nella speranza di avere ulteriori indizi sull'omicidio. Ma la vedova , durante un estenuante interrogatorio, ba ripetuto che il marito con lei non parlava mai di lavoro, al limite poteva averle confidato vicende di natura personale che restano rigorosamente top secret. Intanto ieri Caselli ha riunito i magistrati della sua Direzione distrettuale. «C'è stata una speciale ferocia e le modalità sembrano essere riferibili a un killer professionista», ha detto il procuratore uscente, affiancato dall'aggiunto Guido Lo Forte, dopo aver ricevuto un primo rapporto dal capo della squadra mobile, Guido Marino, e da quello della sezione omicidi Leoluca Rocche. Un'altra certezza è che la vittima era un galantuomo ligio al dovere. Un burocrate integerrimo, ma sconosciuto in città, noto solo nella ristretta cerchia dei colleghi d'ufficio, alcuni dei quali, ieri mattina, lo hanno ricordalo in pianto. Il presidente della Commissione regionale antimafia Fabio Granata di An ha rivelato che Basile (laureato in economia e commercio, da dieci anni in Regione dopo avere vinto un concorso ai Monopoli di Stato) era stato il più puntiglioso fra i dirigenti coordinatori regionali ascoltati dalla Commissione. Si spiega, allora, la drastica presa di posizione di Ottaviano Del Turco. Il presidente della Commissione nazionale antimafia, ieri ha osservato che «va ricercata nel terreno degli appalti in Sicilia la spiegazione del delitto Basile». La matrice mafiosa dell'agguato è palese anche a giudizio del ministro degli Interni ,Rosa Russo Jervolino, che ipotizza una connessione con l'indagine avviata dall'Antimafia sugli appalti e che assicura quanto sia altissima l'attenzione del governo e delle istituzioni in generale. La porta della stanza di Basile al quarto piano dell'assessorato in viale Regione Siciliana è stata sigillata dal¬ la questura. Gli inquirenti stanno controllando centinaia di pratiche. E già che in quegli uffici non ne mancano. Infatti vi sono corridoi letteralmente invasi da cataste di documenti. Una realtà che Basile contrastava e non era il solo a farlo. Oltre 200 dipendenti dell'assessorato durante un'assemblea spontanea nella sala riunioni hanno commemorato l'ucciso. Subito dopo hanno pregato e deposto fiori nel luogo del delitto. Molti i pareri raccolti dai cronisti tra i colleghi di Basile. Molte le manifestazioni di cordoglio e non sono sfuggite le lacrime di Salvatore Aiello: «Di lui non ho un ricordo perché ce l'ho vivo in mente, davanti agli occhi», ha detto. E Giovanni Calabro: «Sono stato con lui un paio di mesi. Era mollo duro, ma era anche una brava persona». «Basile era stato il primo a inviare alla Commissione una scheda dettagliata sui dipendenti finiti sotto inchiesta»

Luoghi citati: Palermo, Sicilia