DORIAN GRAY AL GOVERNO

DORIAN GRAY AL GOVERNO m HOTA ROMANA DORIAN GRAY AL GOVERNO Paolo Passarmi CON un discorso di una trentina di cartèlle Màssimo D'Alema ha presentato ieri alla Camera il programma con cui il sup governo intende arrivare alla fine della legislatura. E' articolato in tre punti principali: riforma del welfare, rilancio dell'economia e dell'occupazione, riforme istituzionali. Per realizzarli, il presidente del Consiglio Iid chiesto «un rinnovato nv.idato di fiducia» alla sua maggioranza. Lo otterrà certamente, anche se in un'atmosfera stanca e vagamente depressa, mentre l'opposizione se ne sta da parte, giudicando questo dibattito autoreferenziale e sostanzialmente inutile. DORIAN GRAY. Se l'euforia del dopo-vertice di lunedì aveva mostrato la maggioranza come Dorian Gray, le reazioni al discorso di D'Alema ne hanno mostrato ieri il ritratto. Il premier ha detto che, sulla riforma delle pensioni (che sostiene di voler continuare a perseguire), non intende essere né Don Chisciotte, né Don Abbondio. Ma Armando Cossutta lo ha accusato di essere il primo, mentre Enrico Boselli lo ha dipinto come il secondo. Lo stesso Boselli è poi venuto metaforicamente alle mani con Rocco Buttiglione sulla parità scolastica, mentre il Verde Mauro Paissan ha chiesto polemicamente al premier: «E l'ambiente?». Sulle riforme, a parte quelle minori già pattuite da tempo, è ancora nebbia. Per citare Miguel de Cervantes: «Mangiato il pane, la compagnia si scioglie». In questa situazione, l'unica vera carta che ha D'Alema sperare che l'economia dia segni di ripresa un po' più netti di quelli emessi finora e, nel frattempo, tenere le dita incrociate. GRANDI SPERANZE. I sondaggi commissionati da Silvio Berlusconi indicano, per quel che vale, che, mentre la maggioranza si tormenta, la stella di Forza Italia sale alta in cielo. Datamedia ha rilevato che, se si votasse adesso per le politiche, il 33% degli elettori sarebbe orientato a scegliere il movimento del Cavaliere (contro il già buon 25,2% delle europee). Secondo lo stesso sondaggio, il Polo (ci sarebbe anche una ripresa di Alleanza Nazionale) arriverebbe nel complesso al 48,8%, sbaragliando la coalizione di centrosinistra, che scenderebbe dal 40,1% delle europee al 33,8%. Questo dato sarebbe il prodotto di una tenuta dei Ds a fronte di un calo di tutti gli altri. Ma questa non è una grande consolazione per D'Alema. e-mail: paopass@tin.it