Edison e Falck all'assalto dell'Enel

Edison e Falck all'assalto dell'Enel Edison e Falck all'assalto dell'Enel Bandi: in luglio primafattura a un cliente libero milano Una giornata alla grande in Borsa dopo il «regalo» di venerdì del Cip6 con la Edison in crescita del 4,38%, la Sondel del 12,07%, l'Aem del 6,74%, •che di fatto sancisce la discesa in campo dei privati - e in particolare della Edison, il nome più noto e più glorioso - nella corsa al ricco mercato dell'energia. Il tutto, particolare niente affatto secondario, mentre è in corso il collocamento sul mercato (attraverso un'opv che si concluderà venerdì) del capitale dell'Acea, l'azienda elettrica di Roma, una delle principali municipalizzate italiane. Insomma, il fronte dell'energia, dopo quello delle telecomunicazioni, è in forte movimento in vista della liberalizzazione del settore e della privatizzazione dell'Enel. E anzi, a giudicare dall'interesse dell'Edison per Olivetti, sfociato nell'acquisto dell' 1,5% del capitale del gruppo di Ivrea da parte della società elettrica controllata dalla Montedison, mille e un particolare lasciano intravvedere scenari futuri di sinergie tra le due public Utilities: «Il settore delle tic è molto interessante», ammette, per esempio, Giulio Del Ninno, amministratore delegato della Edison che prevede: «Ci possono essere sinergie con l'energia, in particolare all'estero e nell'area mediterranea». Il quale Del Ninno, detto per inciso, ha anche ammesso l'interesse della sua società per una partecipazione nella romana Acea («Vogliamo avere buoni rapporti - è la spiegazione - e un'eventuale partecipazione finanziaria può essere strumenta¬ le») che per altro è ambita un po' da tutti, compresa la Sondel del • gruppo Falck: «L'Acca ci interessa ma non abbiamo alcun obbiettivo», parola di Alberto Falck. Ma se alla privatizzazione dell'Acea, dopo quella ormai datata due anni della milanese Aem, guardano in tanti, è ovviamente sull'Enel, sulle centrali che dovrà cedere (per un totale di 15 mila megawatt), sulla sua privatizzazione che l'attenzione è puntata. C'è chi, tra i privati, si è già più volte detto preoccupato per una vocazione da «grande Enel» avvertibile in parte del management dell'Ente e in una parte del mondo politico. E chi, come il presidente di Edison e Montedison, Enrico Bondi, ha ieri di nuovo chiesto tempi veloci e regole certe per la liberalizzazione del settore elettrico (e del gas). Alle richieste di Bondi, formu¬ late durante l'inaugurazione di una nuova centrale tennoettrica (controllata da una società di cui l'Edison possiede il 66% del capitale) a Sarmato in provincia di Piacenza, ha subito risposto il ministro dell'Industria, Pierluigi Bersani, anch'egli presente all'inaugurazione. La riforma del mercato dell'energia, ha ribatido il ministro, «sta rispettando i tempi e chissà che non ne accelereremo qualcuno: rispetteremo il giorno e l'ora fissati e questa impostazione - ha aggiunto consentirà all'Enel di elaborare un nuovo piano industriale». Bersani ha giudicate infonadate le preoccupazini per la costituzione di una «grande Enel»: «C'è questa polemica - ha detto - che è untimore preventivo per lo sviluppo industriale di questa società: è un dibattito interessante ma prematuro perché noi stiano intanto ottenendo dall'Enel un coerente piano di dismissioni». Dunque, niente slittamenti: anzi, il governo, ha fatto sapare Bersani, sta preparando la cessione di una prima quota dell'ente pubblico che sarà compresa tra il 10% e il 15%: «A decidere - ha spiegato - sarà il Comitato per le privatizzazioni». E, chiarezza per chiarezza, Bersani ha voluto anche sgonfiare ogni polemica su un possibile conflitto di interessi per il molo di Mediobanca, con¬ temporaneamente advisor della privatizzazione Enel e azionista di controllo di Edison: «Non c'è problema che non si possa risolvere - ha concluso - ci sono le tecniche per farlo, ma certo non è la questione principale che abbiamo di fronte». Il presidente Enrico Bondi ha anche annunciato a margine dell'incontro: «Mi dicono che Edison emetterà la prima fattura su un cliente libero entro luglio». Ir. ni.] Enrico Bondi (a sinistra) e Franco Tato

Luoghi citati: Edison, Piacenza, Roma, Sarmato