Al Nord Sanità sott,accusa

Al Nord Sanità sott,accusa Al Nord Sanità sott,accusa «In troppi muoiono per errore» ROMA Va al Nord Italia il primato delle morti evitabili, quelle che avvengo-. no in una fascia di età dai cinque ai 65 anni per cause che potrebbero essere limitate da interventi di prevenzione oppure sanitari. Rispetto alle Asl delle regioni centromeridionali, infatti, è li che si registra il maggior numero di questo tipo di decessi. Ma c'è anche un paradosso: è proprio al Nord che i cittadini t>i dichiarano più soddisfatti dell'assistenza sanitaria. E' questo il quadro composito che emerge dalla ricerca «Prometeo - Atlante della Sanità italiana 1999», presentata ieri a Roma e promossa dalla cattedra di Igiene dell'Univorsità di Tor Vergata, dal comitato medicina e biologia del Cnr, da Farmindustria e dalle società Nebo ed Esis. Nella classifica sullo stato di salute della popolazione italiana, stilata analizzando i dati delle 215 aziende sanitarie locali, il primo posto è stato conquistato dalla provincia di PratCvB'neU» cittadina toscana che si registra infatti il minor numero di morti evitabili all'anno, con poco più di 40 anni di vita persi per cause evitabili ogni 100 mila potenziali. Fanalino di coda, invece, la Asl Alto Friuli, che si attesta a 114,4 anni persi ogni 100 mila. E i dati sulla mortalità evitabile nel nostro Paese parlano da sé: nel '94 vi sono stati oltre 60 mila decessi evitabili (il 70% uomini), che hanno comportato 1,35 milioni di anni di vita perduta (secondo i calcoli elaborati dall'istmi. Del totale dei decessi (per tumori, traumi, avvelenamenti e disturbi cardiocircolatori) quasi il 60% è evitabile con interventi di prevenzione primaria, l'I 1 % attraverso la diagnosi precoce e il 30% grazie all'assistenza sanitaria in genere. Ogni 100 mila anni di vita potenziale, quindi, in Italia se ne perdono in mèdia 66. Vittime di morti evitabili sono soprattutto gli uomini: 188 morti per 100 mila abitanti (contro 76 donne), a fronte di 160 per il Sud Europa e 130 per il Nord Europa. Le Asl dove si muore di meno sono dunque Prato, Civitanova Marche e Jesi, mentre agli ultimi posti figurano Aosta e il Friuli Venezia Giulia. Ma il dato più preoccupante segnalato dall'indagine è la grande diseguaglianza nelle condizioni di salute degli italiani. Così, a confronto con i 41,7 anni persi a Prato, Hiniini e Riccione ne perdono il 50% in più. A Urbino, poi, si arriva al 70% in più e addirittura al 150% in Val d'Aosta. E tra Prato e l'Alto Friuli si registra un'enorme variazione di mortalità di quasi il 300%. A star peggio è però l'Italia del Nord-Ovest, con ben 10 Asl nella zone critica delle ultime 15 posizioni. Ir .cri. ] ... ^Ripe^carivelaclre va al Sud il record della bassa mortalità La Asl migliore è Prato e le grandi città sono solo a metà classifica LO STATO DI SALUTE IN ITALIA LA CLASSIFICA DELLE ASL 1,1 GRANDI CITTA' A META'CLASSIFICA 21) FIRENZE * 26) NAPOLI 31) ROMA 38) VENEZIA 62) MILANO 98) TORINO 1 ) PRATO (TOSCANA) 2) CIVITANOVA MARCHE (MARCHE) 3) JESI (MARCHE) 4) BAR! 3 (PUGLIA) 5) SALERNO 3 (CAMPANIA) 6) FANO (MARCHE) 7) RIETI (LAZIO) 8) CHIETi (ABRUZZO) 9) ANCONA (MARCHE) 10) S.BENEDETTO DEL TRONTO (MARCHE) upieeioiu 2Ì*j NUORO (SARDEGNA) 212) SONDRIO (LOMBARDIA) 213) BRENO (LOMBARDIA) 214) AOSTA (VAL D'AOSTA) 215) ALTO FRIULI (FRIULI)