«Fonderò la banca della solidarietà»

«Fonderò la banca della solidarietà» CUSANI TORNA ALLA FINANZA «Fonderò la banca della solidarietà» RAVELLO. Dopo la condanna per la maxi-tangente Enimont, Sergio Cusani toma fare il finanziere con un progetto ambizioso a fin di bene: realizzare una «Banca della solidarietà», per raccogliere fondi da destinare alla solidarietà ed ai detenuti. Lo ha annunciato al convegno su «Paura e coraggio» nella politica, nell'economia e nei rapporti sociali. L'idea, dico, ha già raccolto numerose adesioni: «e vuole coniugare lo esigenze dell'economia con quelle della solidarietà, in modo che quest ultima cessi per sempre di essere o uno sorta di elemosina o un mestiere». Cusani pensa a un istituto di credito a tutti gli effetti, il cui obiettivo è la raccolta di flussi finanziari provenienti da aziendo, enti ed associazioni. I fondi sarebbero destinati allo sviluppo sociale, alla solidarietà, al mondo del disagio e delle carceri: «Fare solidarietà conviene, e questo molti imprenditori lo sanno bene». Al convegno ha partecipato anche un pm importante della Procura di Milano, Francesco Greco. Il magistrato ha parlato di giusto processo e giudice unico. «Non sono contrario ai principi che ispirano le riforme, ma ci possono essere perplessità sulle modalità per avviarle», dice, e spiega: «Quando si fanno dei grossi cambiamenti è necessario misurarsi con la realtà, e lo realtà oggi ci dice che ci vuole tanto tempo per fare un processo, che ci sono dei nodi strutturali complessi da risolvere. Non basta cambiare una legge per modificare una struttura. La preoccupazione che tutto si risolva in un fallimento è forte, ma sono anche convinto che se non si comincia non si riuscirà mai a fare nulla». (f. mil.)

Persone citate: Cusani, Francesco Greco, Sergio Cusani