Crucci francesi per il professore di Francesco Manacorda

Crucci francesi per il professore Crucci francesi per il professore Sarà il duello tra i gollisti a decidere Vultima casella Ve Francesco Manacorda corrispondente daJIRUXELLES Sarà l'esito di un duello tra gollisti francesi a decidere l'ultima casella della Commissione che Romano Prodi vuole completare entro questa settimana. Mentre appare già certo il nome del Commissario vicino al governo che Parigi ha scelto - quello dell'ex ministro della Cultura, Jack Lang - il candidato che fa capo all'opposizione non è ancora sicuro. Tra i nomi fatti dal presidente Jacques Chirac restano in lizza l'attuale Commissario alla moneta unica Yves-Thibault de Silguy e l'ex ministro per gli Affari europei Michel Bornier. Il primo è forte dell'appoggio di Prodi; il secondo è così sicuro di farcela che sta già cercando collaboratori. Il presidente della Commissione, nonostante la sua prefenza per de Silguy, ha deciso di non scegliere e ha chiesto al governo francese di fargli un solo nome, pur avvertendo che in base al profilo del candidato deciderà il portafoglio da affidare al Commissario. E la scelta di Parigi potrebbe arrivare già domani, hi una riunione del consiglio dei ministri. Sistemata la questione francese a Prodi resteranno solo alcuni dettagli. Quello del Lussemburgo, innanzitutto, dove tra le tre can- didate donne di cui il governo ha fatto il nome, il presidente della Commissione pare intenzionato a scegliere la popolare Vivianne Reding, cui potrebbe andare anche l'assai poco ambita vicepresidenza per la riforma della Commissione. E ancora, particolare che Prodi metterà a punto questa settimana con una visita a Copenhagen, il nome del Commissario danese. La socialista Britt Bjerregaard, oggi Commissaria all'ambiente, è favorita a restare a Bruxelles, probabilmente occupandosi di protezione dei consumatori. Ma proprio ieri la signora Bjerregaard lamentava che il suo governo non si fosse ancora pronunciato ufficialmente. A parte questi tre dettagli i nomi ci sono tutti, e si stanno incominciando a delineare le competenze che Prodi intende assegnare a ciascuno di loro. I Commissari che restano, se si conta anche la Bjerregaard ed escludendo invece de Silguy, sono cinque: oltre alla danese, il popolare austriaco Franz Fischler, confermato proprio ieri da Vienna, resta perchè Prodi gli ha offerto di continuare con l'Agricoltura. Resta anche il socialista finlandese Erkki Liikanen, sebbene il presidente non fosse entusiasta di una sua riconferma che potrebbe provocare più di una protesta al Parlamento europeo: dovrebbe comunque occuparsi di esteri. Mario Monti, tecnico che piace ai popolari, avrà perlomeno la fiscalità, che potrebbe estendersi anche a una parte del 'mercato umw».1 fl laburista Neil Kihnock non solo resta ma viene prtìfnóssó vicepWsidérité: seguirà con ogni probabilità i rapporti con il Parlamento europeo. Tra i nuovi ingressi i due candidati spagnoli, la popolare Loyola de Paiamo e il socialista Fedro Solbes puntano entrambi a gabinetti economici, ma è più probabile che la spunti il secondo. Quattro Commissari dovranno spartirsi le competenze di politica estera della Commissione: uno per le relazioni con i Paesi fuori dall'i le e gli altri tre rispettivamente per commercio, allargamento e sviluppo. Sono posti «pesanti» che fanno gola ai grandi Paesi: così, oltre che per Liikanen bisognerà trovare spazio per il conservatore britannico Chris Patten, per il secondo Commissario francese e per il socialdemocratico tedesco Guenter Veerheugen. Proprio Verheugen e la verde Michaele Schreyer son i due bocconi più indigesti che Prodi ha dovuto mandar giù in questa tornata di nomine: il Cancelliere Schroeder ha infatti rifiutato di nominare un Commissario dell'opposizione, come pure Prodi chiedeva. Risultato? Il presidente della Commissione teme adesso un'imboscata al Parlamento europeo dove i popolari minacciano battaglia contro le nomine tedesche. Complete, infine, sono le caselle di Grecia con la socialista Anna Diamantopoulou, Svezia con l'ex ministro socialdemocratico Margot Wallstroem, Irlanda con l'esponente del Fianna Fail (vicina ai popolari), Marie Geoghean-Quinn, il Portogallo con il socialista Antonio Vitorino che punta agli affari Interni e giustizia. Il portafoglio della concorrenza, vero potere forte della Commissione, è rivendicato dal Belgio che presenta il socialista Philippe Busquin. Ma come profilo del candidato Prodi ritiene più adatto l'olandese Frits Bolkestein.