Tre colpi di pistola, la mafia torna a uccidere

Tre colpi di pistola, la mafia torna a uccidere Tre colpi di pistola, la mafia torna a uccidere Agguato a Palermo, muore un dirigente regionale Antonio Ravittè corrispondente da PALERMO Lo hanno ucciso nella sua auto con tre colpi di pistola calibro 9. Filippo Basile, 38 anni, sposato con una pediatra, un figlio di 9 anni, capo del personale dell'assessorato all'Agricoltura. Sul suo tavolo passavano stipendi, straordinari, trasferte dei 2800 dipendenti sparsi in tutta l'isola. «Un delittaccio «compiuto quantomeno con tecnica mafiosa», ha subito commentato Guido Marino, capo della squadra mobile di Palermo. Il presidente della Commissione regionale antimafia Fabio Granata (An) ha convocato per oggi una seduta «per una prima valutazione». Ma in realtà non c'è una pista che conduca direttamente a Cosa nostra. Può trattarsi di una vendetta personale, di un'improvvisa esplosione di odio, di interessi miliardari ostacolati dal funzionario, definito da tutti una persona irreprensibile. Maria Rita Bongiorno, anche lei di 38 anni, la moglie, è giunta sul posto dell'omicidio sorretta dai parenti, impietrita nel dolore. A casa, in via Croce Rossa, il suocero di Basile, Pompilio Bongiorno, medico come la figlia, poco dopo bit. respinto i giornalisti. L'agguato è avvenuto nell'afa asfissiante del primo pomeriggio, a pochi metri dall'ufficio della vittima, in un piccolo posteggio vicino al motel Agip ora della catena «Forte». Nessun testimone. E neppure nessuno che abbia udito le detonazioni. Filippo Basile è stato colpito alla testa. Quando, avvertito dalla polizia, è arrivato un equipaggio del 118 della Cri, era già morto da oltre mezzora. Nel posto di guida della sua vecchia Lancia «Delta» marrone, immatricolata una quindicina di anni fa, aveva la testa reclinata sul lato destro. Gli hanno sparato dal finestrino con il vetro abbassato. «Correte, c'è un uomo insanguinato in un'auto», ha urlato un passante a due vigili urbani che stavano regolando il traffico in viale Regione Siciliana, giusto nel tratto in cui sono avvenuti episodi di mafia «storici» (il principale la cattura di Totò Riina il 15 gennaio 1993). Gli esperti della scientifica hanno hanno trovato i tre bossoli e scoperto che lo pneumatico anteriore sinistro era stato squarciato per impedire che il dottor Rasile fuggisse. Come spesso faceva, Basile si era trattenuto in ufficio sin dopo l'ora di pranzo. Se n'era andato verso le 15,15, dopo aver lasciato tre quarti d'ora prima la stanza del direttore Felice Crosta, che fu segretario particolare di Piersanti Mattarella, il Presidente della Regione e membro della direzione de assassinato dalla mafia il giorno dell'Epifania del 1980. «Il suo ruolo lo escludeva da rapporti con gente esterna all'amministrazione», ha detto il direttore, tra i primi a essere ascoltato dai poliziotti, ai quali ha riferito che Basile gli era parso «tranquillo e sereno». Può aver pestato i piedi a qualcuno non dell'assessorato, certamente. Ma il piccolo pool di magistrati della procura che è stato immediatamente incaricato di occuparsi dell'omicidio non esclude la pista interna. E così sono stati convocati in serata stessa i funzionari che si occupano dei consorzi di bonifica, un settore al quale la vittima era stata addetta sino a tre anni fa, prima di essere destinata a dirigere il «gruppo personale». Quest'ultimo ruolo lo vedeva impegnato anche nell'informatizzazione e nell'organizzazione della complessa macchina amministrativa dell'assessorato, che gestisce più di 4 mila miliardi l'anno e il cui titolare, Salvatore Cuffaro, neo vicesegretario nazionale dell'Udeur (90 mila voti di preferenza nelle ultime europee, senza però essere eletto) è fra i possibili candidati alla carica di sindaco di Palermo. Basile è il terzo funzionario regionale assassinato a Palermo negli ultimi nove anni. Gli altri due sono Giovanni Bonsignore ( 1990) e Domenico Ceraci (1998), il sindacalista della Uil che lavorava pure lui nell'ufficio di gabinetto dell'assessorato all'Agricoltura. Due delitti per i quali nessuno ha ancora pagato. I sicari lo hanno colpito mentre era sulla sua auto a pochi metri dall'ufficio Squarciato anche un pneumatico per impedire che ruggisse

Luoghi citati: Palermo