E le cosche brindano: se ne va il testardo

E le cosche brindano: se ne va il testardo E le cosche brindano: se ne va il testardo Intercettata dalle cimici l'esultanza di Cosa nostra bicchieri seguito da un vociare gioioso. «Speriamo che non arrivi un altro come Caselli - si legjje nelle trascrizioni - altrimenti siamo rovinati. Un altro "crasto" (duro, ndr) non ci vuole proprio». Allo stesso tempo, ma a distanza di centinaia di chilometri, le «cimici» e le telecamere nascoste nelle sale colloquio delle carceri di massima sicurezza hanno intercettato i commenti di dissenso per la nomina di Gian Carlo Caselli al Dap. Cosi, mentre gli affiliati a,Cosa nostra, ancora liberi di circolare a Palermo, si rallegrano per il fatto che il nemico numero 1 lascia la poltrona di procuratore a Palermo, i detenuti parlano fra di loro, si lamentano in manie¬ ra «feroce» di questa nuova nomina. «Prima ci ha perseguitati fuori - dice un boss detenuto, le cui conversazioni sono registrate a sua insaputa - adesso lo continuerà a fare anche qui dentro». Le intercettazioni sono state depositate in questi mesi in varie inchieste condotte dalla procura, alcu¬ t ne già definite con la richiesta di custudia cautelare in carcere, altre ancora in fase istruttoria. I mafiosi, attualmente liberi, pedinati e intercettati hanno espresso il timore che il posto di procuratore possa essere occupato da un altro magistrato, come Caselli, che viene definito «cornadure», per l'impegno nella lotta alla

Persone citate: Caselli, Gian Carlo Caselli

Luoghi citati: Palermo