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SUBITO IL NUOVO PROCURATORE SUBITO IL NUOVO PROCURATORE Francesco La Licata ANCHE se è presto per trarre conclusioni, sull'assassinio del funzionario regionale siciliano Filippo Basile si può convenire che: è un delitto organizzato, di stampo mafioso e si colluca nel filone dell'attacco agli uomini della politica e della pubblica amministrazione - come Picrsanti Mattarella e Giovanni Bonsignore - che sono morti per aver cercato di imporre regole e criteri di trasparenza. Il primo pensiero che viene alla mente è che la mafia stia cercando di rialzare la testa, anche in coincidenza del trasferimento da Palermo a Roma di Giancarlo Caselli. Ipotesi che lo stesso procuratore non esclude anche se la considera prematura e non del tutto esauriente, perché i successi ottenuti nella lotta alla mafia sono stati resi possibili si dall'indirizzo dato dal capo, ma soprattutto dall'alta professionalità dei magistrati di Palermo e dallo spirito di squadra. Si tratti di una intimidazione alle istituzioni o di un messaggio trasversale rivolto alla società civile, c'è una cosa che lo Stato può fare subito: designare al più presto il successore di Caselli. Sarebbe davvero pericoloso se, come avvenne per Giovanni Falcone, ci si dovesse perdere appresso a piccoli interessi particolari. Non ve risposta migliore della scelta decisa e opportuna: schierando un procuratore scelto tra i magistrati più qualificati, opponendo a Cosa Nostra un giudice di alto livello con una storia sperimentata sul piano della lotta alla mafia. E', questa, una decisione che il Quirinale potrebbe sollecitare già da oggi. Ciampi, il Capo dello Stato che - come presidente del Consiglio - nella tragica estate del 1993 si trovò a fronteggiare a viso aperto e senza esitazioni, da Roma, a Firenze, a Milano, la più alta offensiva stragista che Cosa Nostra abbia mai dispiegato.