PPI, IL RICHIAMO DEL NORD di Leonardo Zega

PPI, IL RICHIAMO DEL NORD PPI, IL RICHIAMO DEL NORD Leonardo Zega PUR non essendo un militante di partito, non ho mai nascosto la mia stima per Mino Martinazzoli: per la finezza intellettuale, per le penetranti analisi delle cose della politica; ma anche per quel temperamento incline alla rottura, non appena ci sia odore di compromesso: una rarità oggi, come ieri nella vecchia De ove pure non mancavano persone di solida moralità. E così mi è apparso di nuovo domenica scorsa - manzonianamente in equilibrio tra ideali di onestà - nel momento in cui è uscito allo scoperto per chiedere ai suoi amici un atto di onestà e coraggio: cambiamo tutto per non morire, superiamo risse e divisioni, facciamo il partito popolare del Nord. Per ottanta minuti ha uncinato l'assemblea dei quattrocento «reduci» del Ppi riuniti alla periferia di Brescia, con una lezione politica di alta classe, quale non c'era dato di ascoltare da PPI, IL RIDEL N CHIAMO ORD molto tempo. Con quel pungente richiamo a Goethe, che chiede sul letto di morte un supplemento di tempo perché ha finalmente imparato a vivere, e non gli viene concesso. Bene, amici, incalza Martinazzoli, diamoci da fare nel poco tempo che ci resta per non fare la stessa fine. Io non so quanto ascolto e quanto seguito avrà, tra le sparse pattuglie dell'ex armata De, lo sdegnoso rifondatore del partito popolare, ma penso che le sue parole abbiano fatto sussultare quelli - e sono ancora tanti - che «ci hanno creduto» e vivono nella frustrazione dell'insignificanza, inesorabile come una malattia degenerativa. «L'uomo dei dubbi», come qualcuno ama descriverlo, ha ancora le sue certezze, può ancora incantare e sorprendere. Si sia d'accordo o meno, il segnale va raccolto, in tempi di cosi grigio conformismo. Se poi lo confrontiamo con Bossi...

Persone citate: Bossi, Goethe, Martinazzoli, Mino Martinazzoli

Luoghi citati: Brescia