Celentano scodella verità eterne e scarica ospiti occasionali

Celentano scodella verità eterne e scarica ospiti occasionali RADIO & RADIO Celentano scodella verità eterne e scarica ospiti occasionali Brano Gambarotta HO perso una scommessa. Non c'è dubbio che il programma radiofonico che ha segnato la stagione che sì è appena conclusa sia stato «Alca trat», un DJ. nel braccio della morte, di Diego Cugia, il Michele GuaHì della radiofonia, che trasforma in picchi d'ascolto tutto quelb che tocca. Ero sicuro che «Alcatraz», che ora va in replica su Bai 2 alle 23,30, avrebbe figliato sul palinsesto estivo la sua puntuale parodia. «Alcaseltzer», un cuoco prigioniero nel braccio della sua dispensa, alle prese con i polli alla diossina e i cibi transgenici, salvato all'ultimo minuto da Gianfranco Vissani, un cuoco alla corte re Massimo, con le ascoltataci che gli mandano via fax le ricette della nonna fatte con prodotti genuini. Per molto meno in televisione ne avrebbero fatto una parodia e anche questo fatto fa la differenza fra i due mezzi. Ho scommesso e ho perso. Mi ha consolato Celentano che alle 13,48 del Celentano Day (Rai 2,25 giugno 1999) ha proclamato una profonda verità sulla quale non rifletteremo mai abba - E:a: «Su questa terra noi siaolo di passaggio». E' proprio vero, è inutile prendersela, oggi ci siamo e domani non ci siete più. Adriano, in gran forma, ha giocato con i suoi interlocutori (Luca De Gennaro, Riccardo Pancioni, Barbara Condorelli) che gli hanno tenuto testa stando sdraiati ai suoi piedi come tappe tini da preghiera. Con un colpo da maestro Adriano li ha mollati mezz'ora prima della fine della diretta; dicendo che aveva da fare. Grande. Celentano è stato di una modestia commovente. L'ascoltatore Fabio da Pescara gli chiede quali iniziative ha in progetto per il giubileo. Adriano risponde: «Per ora niente, non è detto però che prima o dopo qualcosa salti fuori». Ciccio Bello Rutelli è avvisato, non creda di far tutto lui. A un certo punto si parla di «Arcobaleno», una canzone dell'ultimo CD, scritta in memoria di Lucio Battisti, dove c'è un verso del poeta Mogol che dice «ascoltare la musica vera». Si è aperto un interessante dibattito su cosa si intenda per «musica vera», che tra l'altro presuppone l'esistenza di una «musica falsa» o taroccata che dir si voglia. Secondo la vulgata di Adriano, «la musica vera è tutta quella musica che quando l'ascolti non ci sono banalità; è una musica che ti conduce dall'inizio alla fine». Ben detto: una musica che ci conduce dall'inizio (20 giugno) alla fine (26 settembre) dell'estate e per tutte le sere è quella che ci regala Radio 3 Rai per il cartellone del «Festival dei Festival». Da parte di uno che si è molto divertito a punzecchiare lo snobbismo dei suoi conduttori e a nome di tutti i melomani, un grazie caloroso a Rai 3 per lo sforzo profuso nell'organizzazione di questa festa della musica «vera». Noi che trascorreremo l'estate rintanati in oscuri anfratti, lontano dalle spiagge dei Vip, potremmo viaggiare ogni sera da Salisburgo a Aix-en-Provence, senza dimenticare Spoleto e il Rossini Opera Festival di Pesaro. Ci sarebbero molte segnalazioni da fare e ci limitiamo alla più curiosa: domenica 18 luglio a partire dalle 15,30, una maratona di otto ore per i «BBC Promendade's Concerts», «100 anni di musica in un giorno». Buon ascolto. sco^j

Luoghi citati: Pesaro, Pescara, Salisburgo, Spoleto