Ma se fosse una bambola? di Anna Zafesova

Ma se fosse una bambola? NOI RUSSI Ma se fosse una bambola? Anna Zafesova MOSCA 01 miai, trascorsi quasi 10 anni dal crollo del comunismo, noi, russi, di lui sappiamo tutto. O qua I si. Il fiume in piena delle rivelazioni, sfondando la diga degli archivi, ha spazzato via tutti i miti che ci sono stati inculcati fin da bambini sull'«uomo più umano». Sappiamo che Lenin fu un sanguinario; che non era poi quel grande genio e pensatore; che il totalitarismo comunista fu fondato proprio da lui e non da Stalin. Sappiamo della sua vita a tre con la moglie Krupskaja e la bella Inesse Armami e dei suoi rapporti ambi gui con i servizi tedeschi e della sua morte. Sospettiamo perfino che sia morto di sifilide. Ma ormai non ci turba. Sull'uomo che si chiamava Vladimir Il'ic Ulianov Lenin abbiamo saputo tulio, anche quello che non avremmo voluto sapere. L'unica nostra curiosità riguarda soltanto quello che ne resta, quel corpo indenne metà miracolo della scienza e mela frutto dell' inganno, oggetto trat tato con toni mistici e irriverenti al tempo stesso. L'ultimo grande vero segreto di Lenin è proprio questo: cosa c'è sotto? Cosa si scoprirà quel giorno che finalmente decideranno di aprire il sarcofago di vetro antiproiettile? Contiene almeno qualcosa che sia stato vivo in passato? O è solo una bambola di cera, come afferma la vox populi? Cos'è questa storia, ammessa a demi stretti dagli scienziati, che sotto l'impeccabile vestito nero il fondatore dell'Urss indossa una tuta di cane 'iù? Forse perchè del Lenir, autentico ormai sono rimaste solo la testa e le mani? Tutti! insinuazioni chi? vengono respinte dagli uomini che ila mezzo secolo scendono nei sotterranei del mausoleo per immergere la salma in strane vasche rigeneranti (con la luta o senza?) e farle maschere ricostituenti, un po' sacerdoti e un po' vivisezionatori. Strani medici che, invece di prolungare la vita, rendono eterna la morte. Sono personaggi pubblici, anche se antipatici. Ma accanto a loro esistono altri addetti, davvero top secret. Come si chiama Tuo mo (o la donna) che annoda la cravatta di Lenin, riproducendo fedelmente ciuci nodo un po' «demode»? E quante cravatte a pallini bianchi possiede? Una sola, che viene rattoppata di tiinto in tanto? Difficile che sia la stessa del 1924. Oppure ne ha uno stock, lutti; uguali senza possibilità di scegliere? Per non parlare poi del parrucchiere della salma: nella burocrazia russosovietica ci sarà stato sicura mente qualcuno addetto ad aggiustargli la barbetta e magari aveva anche scritto nei documenti «barbiere di Lenin». Insomma, crollati lutti i miti, ai russi non sono stali lasciati interrogativi sull'uomo vivo, ma soltanto su questo morto che non vuole morire. Ormai nutriamo soltanto una curiosità un po' cinica, da teatro anatomico. Anche perchè sospettiamo - sappiamo per lunga esperienza - che anche qui si nasconde un inganno.

Persone citate: Krupskaja, Lenin, Stalin, Vladimir Il'ic

Luoghi citati: Mosca, Urss