Infezione per due neonati all'Umberto I

Infezione per due neonati all'Umberto I Roma: colpiti da gastroenterite, probabilmente sono stati contagiati in sala operatoria Infezione per due neonati all'Umberto I Sono gravi dopo il taglio cesareo ROMA Gravi, ma non in condizioni critiche i due neonati colpiti da gastroenterite acuta, venerdì scorso, nella Clinica ostetrica e ginecologica del Policlinico Umberto I. Entro domani si dovrebbero conoscere le cause dell'infezione che ha destato l'allarme e costretto l'ospedale al blocco delle accettazioni in ostetricia é al dirottamento delle partorienti in altri ospedali. Lo ha annunciato il direttore sanitario, Stefano Cencetti, secondo cui l'infezione è legata probabilmente «ad un batterio o a un virus contratto per carenze nelle procedure igienico-sanitarie». Intanto i due piccoli, nati entrambi con taglio cesareo, stanno lentamente migliorando. Erano venuti al mondo nella notte tra giovedì e venerdì: dopo poche ore di vita avevano sviluppato una grave forma di gastroenterite senza essere stati alimentati con latte materno o artificiale. I medici che li assistevano al nido si erano accorti che qualcosa non andava e avevano subito informato la direzione sanitaria del Policlinico. Sono, così, intervenuti gli esperti di Igiene della struttura universitaria, coordinati dal professor Gaetano Maria Fara, e hanno immediatamente effettuato prelievi in ogni ambiente nel quale i neonati avrebbero potuto contrarre l'infezione. Intanto i piccoli erano stati isolati in una camera sterile. L'infezione dei due neonati è soltanto l'ultimo episodio di malasanità che, negli ultimi quindici mesi, ha coinvolto l'Umberto I. Nell'aprile del '98, quattro anziani persero la vista a un occhio in seguito a un'infezione contratta in sala chirurgica. La magistratura mise il Policlinico sotto sequestro e chiuse 20 sale operatorie. A novembre, nell'Istituto di anato- mia patologica, 15 tra primari e tecnici di laboratorio finirono sotto inchiesta con l'accusa di aver utilizzato le strutture dell'ospedale per fare analisi a loro pazienti seguiti in case di cura private. Tra gennaio e febbraio '99 l'accettazione del Policlinico segnalò, a più riprese, al 118 di non avere posti letto per il pronto soccorso. Tre mesi dopo, un'altra infezione: batteri vennero trovati nei prelievi eseguiti durante l'esame di amniocentesi a nove gestanti. A giugno, è storia recente, la magistratura di Torino apre l'inchiesta sulla presunta vendita di reni diretti al centro trapianti del Policlinico. L'amministratore straordinario dell'Umberto I, Riccardo Fatarella, commentando l'ultimo episodio in ostretricia, ha dichiarato che «le emergenze più acute sono state risolte da quando, un anno fa, il Policlinico è stato sequestrato dalla magistratura, ma ancora l'università La Sapienza non ci ha concesso una vera autonomia gestionale e finanziaria necessaria per avviare un completo rilancio dell'Umberto I». Il Policlinico, secondo Fatarella, «non è ancora uscito dalla crisi, come anche questa vicenda dimostra. Quello che potevamo fare con le nostre forze lo abbiamo fatto, ma se gli interventi non vengono coordinati da un'unica struttura e si continuano a promuovere iniziative da parte dell'ateneo, della direzione del Policlinico e del demanio, si finirà per avere un'inevitabile mancanza di coordinamento ed enormi proble¬ mi burocratici». L'ultima segnalazione sulle carenze strutturali della Clinica ostetrica e ginecologica era arrivata alla direzione sanitaria dell'Umberto I una settimana fa, dal centro per i diritti dei cittadini (Codici) e da un gruppo di medici. «Sappiamo da mesi che il blocco operatorio di ostetricia e ginecologia è uno dei più critici ha concluso Fatarella - e per questo, infatti, avevamo avviato i lavori per rifare il progetto dell'intera Clinica ostetrica. Intanto, pe¬ rò, martedì prossimo il consiglio di amministrazione dell'università discuterà un progetto di variante che riguarda proprio questo reparto, senza che io ne conosca i contenuti». Il direttore sanitario, che la vicenda dei due neonati ha costretto a un rientro dalle ferie anticipato, per tranquillizzare i genitori dei piccoli accuditi nel nido ha disposto controlli su tutti gli assistiti negli ultimi 15 giorni. E ha spiegato: «A quanto pare, i neonati sono venuti a contatto con l'infezione durante il taglio del cordone ombelicale, nel corso dell'aspirazione di liquidi dalle vie aeree che si fa subito dopo il parto oppure nell'aria, forse per il cattivo funzionamento dell'impianto di condizionamento». [d.dan.j L'amministratore : siamo in emergenza e il reparto di Ostetricia è uno dei più critici Il Policlinico Umberto I di Roma dove è avvenuta l'infezione

Persone citate: Fatarella, Gaetano Maria Fara, Riccardo Fatarella, Stefano Cencetti, Umberto I

Luoghi citati: Roma, Torino