Moscerino d'eterna giovinezza di Fabio Galvano

Moscerino d'eterna giovinezza Moscerino d'eterna giovinezza La Drosofila rigenera le cellulle invecchiate Fabio Galvano corrispondente da LONDRA Dall'umile drosofila, meglio nota come moscerino della frutta, il segreto dell'eterna giovinezza. Dell'immortalità. E', naturalmente, una questione genetica: uno studioso americano, Michael Rose, ritiene di avere individuato in quel piccolo insetto il gene che provoca la rigenerazione delle cellule danneggiate dall'età. Nei suoi esperimenti di laboratorio, riferisce il «Sunday Times», sarebbe riuscito a selezionare una razza di drosofile con tutte le caratteristiche di Matusalemme: capaci, cioè, di vivere fino a 130 giorni, il triplo del normale. Lo studio del moscerino, delle sue cellule e dei suoi geni potrebbe portare all'identificazione di analoghi programmi genetici nell'uomo. Rose, che è professore di biologia evolutiva all'università della California, sostiene che se i moscerini muoiono non è per il deteriorarsi di quelle cellule, apparentemente sempre perfette, ma per una serie di «guasti meccanici» - frammentazione dell'estremità delle ali e delle zampe - che impediscono all'animale la ricerca di cibo. Basta isolare le sostanze chimiche associate al fenomeno di rigenerazione cellulare, egli afferma, per creare nuovi traguardi all'uomo: chi nasce oggi, a suo avviso, potrebbe anche mirare a raggiungere la metà dei XXII secolo, con 140 anni. Pillole e iniezioni per vivere più a lungo potrebbero essere disponibili fra pochi anni. Ma non si può parlare di «pillole dell'immortalità»: come nel caso della drosofila, infatti, i miracoli di laboratorio possono portare alla rigenerazione delle cellule, ma non all'eliminazione dei «guasti» dovuti al vivere stesso. Per il moscerino si parla di ali, per noi si parla di arterie. «Il vero valore di questi studi - afferma il professor Tom Ki rkwood dell'università di Manchester, uno dei maggiori specialisti internazionali sui meccanismi dell'invecchiamento non è tanto la possibilità di allungare la vita, quanto di migliorarne la qualità negli anni della vecchiaia». Già si sa che le cellule cancerogene crescono senza sosta; e che altre, manipolate in laboratorio, sono sostanzialmente elenio. «Ora si tratta di individuare - afferma il professor Rose - il meccanismo che mantiene giovane l'insieme delle cellule; tenendo conto che in alcuni uomini esso già funziona, in altri no». «La logica di queste ricerche è ineccepibile», osserva Léonard Hayflick, professore di anatomia all'università della California: «Ma se i ricchi saranno in grado di comperarsi queste cure per vivere più a lungo, sarà il caos. Dobbiamo impedirlo».

Persone citate: Michael Rose

Luoghi citati: California, Londra, Manchester