Fazi dispiega le Vele, tra reni, amori, cyberthriller

Fazi dispiega le Vele, tra reni, amori, cyberthriller •PROSSIMAMENTE Mirella Appiutti Fazi dispiega le Vele, tra reni, amori, cyberthriller IL romanzo - antidoto alla società dell'informazione? - «conosce oggi una nuova giovinezza». Lo dice il critico Lavagetto. Confermato dall'industria editoriale (per non parlare di quella tv dove la fiction trionfa, e vorrà dire qualcosa) che amplia sempre più i suoi canali alle «storie», con o senza il «doppio gioco» caro a Eco: apertura alla narrativa da Marietti storicamente legata alla saggistica filosoficoreligiosa, a Le Lettere, sinora raffinata nicchia soprattutto di poesia, a DcriveApprodi la sezione Voxnoir, il nuovo filone di letteratura orientale da Neri Pozza. «Perché - ammettono a Datanews - è vero che una casa editrice senza narrativa è incompleta. Però noi non siamo ancora pronti». Prontissimi invece da Fazi che a settembre fa di più e rischia un'apertura di credito inaugurando «Le vele», la (attesa) collana degli italiani, Bel titolo per il primo romanzo, «I reni di Mike .lugger». Perché i reni sono quelli veri, dell'autore Rocco Fortunato, passato dalla malattia alla . dialisi, al trapianto, alla guarigione e perchè Rocco Fortunato, architetto, è un ex rockettaro dei più duri («Pizza Connection» con gli heavy metals Miss Daisy) che scrive con un impasto ironico tragico di italo-romanesco-rap senza lasciare spazio a nessun cedimento autocommiserativo, «senza paura delle emozioni, cosa davvero rara in Italia», dice Simone Caltabellota, suo pigmalione. Che gli affiancherà subito un altro esordiente, il diplomatico Silvio Migliano autore del giallo «Una lezione sull'amore». E poi tra '99 e 2000, arriveranno i «secondi» prodotti di Abate, di un Marcelli sempre tra il filosofico e l'erotico (Ferrante, piccolo grande escluso dallo Strega con «Mai alle 4%», è molto conteso) e «il ritomo» di Giampaolo Proni, ex Bollati, di nuovo con un cyber thriller, una sorta di Crichton, oltre al nuovo Cancogni questa volta sul calcio (anche il grande Manlio!). Esordienti e «quasi» classici per un «cantiere letterario e un osservatorio sulla' realtà italiana, fuori dai piccoli giochi d'equilibrio e di destrezza dei piccoli maestri della cultura italiana degli ultimi decenni che nulla hanno a che fare con l'esperienza della vita e a 11 indi in nulla riguardano davvero la letteratura». Progetto, dichiara Fazi, dove è il «come» a contare, oltre e più di qualsiasi «perché». Per l'appunto.

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