Il Monteverdi del Tasso di Sandro Cappelletto

Il Monteverdi del Tasso Il Monteverdi del Tasso RISCOPRIRE l'aurora del teatro musicale, del canto che diventa intenzione e azione, gesto. La potenza dellaparola intonata, la musica come moltiplicazione degli affetti di un testo letterario. Era vecchio Monteverdi quando senti il bisogno di pubblicare - nel 1638 a Venezia - lavori composti negli ultimi due decenni. E di scrivere un lungo «avvertimento» dove ci racconta che tre sono le passioni principali dell'animo; «ira, temperanza e umiltà o supplicazione». K la sua musica è capace di rappresentarle tutte, con la dovuta concitazione. Nasce cosi l'ottavo, e penultimo, «Libro dei madrigali guerrieri e amorosi», dedicato a Ferdinando lì d'Asburgo. 11 gruppo italiano II Ruggiero ha NELL'INTERPRETAZIONE scelto di cimentarsi solo con una metà di queste composizioni, quella dedicata ai canti di Marte. Tra i quali rientra «Il combattimento di Tancredi e Clorinda», che Monteverdi mette in musi- IL COMBATTIMENTO ca seguendo il racconto della Gerusalemme liberata del Tasso (Monteverdi, Vili Libro dei Madrigali - Madrigali guerrieri, Ensemble «Il Ruggiero» diretto da Emanuclu Marcante, Tactus, L. 34.500). Gli strumenti sono d'epoca, naturalmente. La filologia, la consapevolezza di quali strumenti e come si usavano nel Seicento, è il punto di partenza, poi si comincia a creare l'interpretazione. Emanuela Marcante chiede ai suoi solisti di «ardere e avvampare», di accendere di palpitazioni questi testi. Di esagerare, andando alla guerra con rabbia, perché poi sarà più dolce il riposo d'amore. Loro ubbidiscono, battono forte gli accenti delle parole come i passi del ballo che chiude il «Libro». Ogni sillaba un colpo, lutti assieme o sciogliendo le cinque voci nelle traiettorie della polifonia, risorsa principale della musica quando vuol farsi architettura e creare il suo spazio immaginario. Quasi tutti capiscono davvero il senso di quello che cantano e sanno scegliere i tempi e le intensità giuste per raccontare le tante storie di questi madrigali. Un'interpretazione tendenziosa, talvolta inelegante, mai compiaciuta, tesa fino all'espressionismo, mirata a recuperare il senso di stupore con cui i contemporanei accolsero questo Monteverdi, a ribadire l'originalità del suo progetto di rappresentare le emozioni cantando. DELL'ENSEMBLE «IL RUGGIERO» DI TANCREDI E CLORINDA NELL'INTERPRETAZIONE IL COMBATTIMENTO DELL'ENSEMBLE «IL RUGGIERO» DI TANCREDI E CLORINDA Sandro Cappelletto

Persone citate: Asburgo, Emanuela Marcante, Monteverdi

Luoghi citati: Gerusalemme, Venezia