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Il malinconico Severini tra arlecchini e futurismo IN ITALIA Il malinconico Severini tra arlecchini e futurismo Marco Valiora E/ toccante quello che racconta la figlia Romana Severini, di questo padre malinconico che si faceva assalire da «attacchi di tristezza» quando le sue opere prendevano la strada benedetta dei radi acquirenti (il suo leggendario mercante Rasenterà gliene taceva perfino il nome) ed invece l'esultanza quando una di queste «opere perdute» nel mare segreto dei collezionisti ritornava a galla e lui magari riusciva a fatica a ricomprarsela. Sarebbe stata dunque la mostra elettiva di Severini, questa, che con poche, calibrate Opere inedite, e spesso alcuni riconosciuti Capolavori ritrovati sui mercati più insoliti, come l'America o l'Olanda, permette di rimettere in moto il discorso crìtico un po' anchilosato su questo grande maestro del Happel à l'orare, su cui troppo poco è accaduto, dopo la consegna del Catalogo Ragionato nel 1988, curato dà Daniela Fonti che si occupa anche, insieme al coraggioso gallerista Amedeo Porro, di questa bella retrospettiva per sommi capi. Coraggioso, perché è un paradosso che sia un mercante privato ad assolversi questi doveri filologici, documentati nell'articolato catalogo Skira. In cui domina ovviamente il Severini del Richiamo all'Ordine, quello pompeiano degli arlecchini, mandole e colombe, in sintonia con i ripari di Picasso. Ma colpisce quello divisionista, tutto filamenti di luce alla Balla, l'impronta intimista delle abat-jour di Vuillard e Vatio ton. E poi quello dinamico-futurìsta e centripeta, che insegue «i colori-velocità e gli odori» delle sciantose di Parigi. A Vicenza opere inedite e capolavori'ritrovati del maestro che dipingeva filamenti di luce e odori di sciantose Gino Severini. Vicenza. Amedeo Porro Arte Moderna. Orario da martedì a domenica dalle 10 alle 12,30. dalle 15 alle 19. Chiuso lunedi Fino al 24 luglio. «Ritratto femminile» di Gino Severini. 1906