Finirà il superpotere solitario dell'America?

Finirà il superpotere solitario dell'America? Finirà il superpotere solitario dell'America? RECENSIONE Aldo RfzZQ -f: SI possono riassumere cinquanta e più anni di storia, dal 1945 ad oggi, senza trascurare alcun dettaglio politico, economico e geografico, nello stesso tempo inquadrando il tutto in uno schema interpretativo visibile e coerente? Non è facile. Ma credo che l'impresa sia riuscita, e bene, a Scipione Guarracino, uno storico già sperimentato nella «didattica» e nelle sintesi interpretative. La tesi che percorre l'opera è, più o meno, la seguente. Il bipolarismo UsaUrss, seguito alla fine della seconda guerra mondiale, ha rappresentato, pur con i suoi problemi, una lunga fase di stabilità. Ciò è stato più vero fino a quando ambo le parti (capitalismo democratico e pianificazione comunista) sono state capaci di promuovere un parallelo sviluppo economico. E' stato meno vero quando dallo sviluppo, come dire, quantitativo si è passati a quello qualitativo, cioè attinente non più all'industria di base ma a quella leggera e dei consumi. E' allora che il sistema comunista ha dimostrato di non poter reggere la gara. Quando infine il sistema è stato travolto dalla «globalizzazione» dell'economia, promossa dall'Occidente, all'Urss non è rimasta che la potenza militare, politicamente inutilizzabile. Al bipolarismo è succeduto un multipolarismo economico (Usa, Giappone, Europa, in parte anche Cina) e un «monopolari smo» politico, quello della supeipotenza americana. Un eccesso di economicismo in questa linea interpretativa? Se c'è non è grave, un po' perché in effetti il comunismo è crollato soprattutto per il suo fallimento socioeconomico, e poi perché all'autore è ben presente anche l'impatto della carenza di democrazia politica sull'in- RECENAR SIONE o Q -f: voluzione complessiva del sistema sovietico. Su questo sfondo, comunque, viene raccontata con grande precisione la storia globale degli ultimi 54 anni. Un libro dunque estremamente attualizzato, che non può non concludersi con uno sguardo al futuro possibile. Guarracino richiama i tre «scenari» più diffusi per il prossimo secolo. Uno è la sostituzione di un conflitto Nord-Sud (democrazie liberali e ricche contro tentativi di «invasione» dalle aree arretrate e sovrappopolate) al confronto tra Est e Ovest. Un altro è quello, evocato da Huntington, dello «scontro di civiltà» tra i Occidente e le grandi «etnie» politi che, culturali e religiose del resto del mondo. Il terzo, più incombente, in parte già in atto, è quello dell'esplosione dei nazionalismi, in quelle aree (i Balcani, ma non solo) lasciate scoperte dalla caduta dell'ideologia e dalla fine delle aggregazioni multinazionali. Guarracino mostra di credere, o almeno di sperare, in un altro e diverso scenano: quello di un multipolarismo non più solo economico, ma anche politico, che prenda il posto del superpotere solitario dell America, puntando a un controllo equilibrato delle crisi, in un raccordo realistico e non utopistico con l'Orni. In questo scenario, c'è spazio, anzi necessità di una presenza adeguata dell'Unione europea. Una conclusione, o v viament e, più che condivisibile. Scipione Guarracino Storia degli ultimi cinquant'anni Bruno Mondadori, pp. 460. L 22.000 STORIA

Persone citate: Bruno Mondadori, Guarracino, Huntington, Scipione Guarracino

Luoghi citati: America, Cina, Europa, Giappone, Urss, Usa