Ulster, prova del fuoco per Ia pace di Fabio Galvano

Ulster, prova del fuoco per Ia pace Mentre al negoziato continua a slittare l'accordo fra unionisti e Sinn Féin Ulster, prova del fuoco per Ia pace Oggi la marcia orangista verso il quartiere cattolico Fabio Galvano corrispondente da LONDRA Il campo di battaglia è pronto: da una parte reparti della polizia e dell'esercito, dall'altra una folla (protestante) che aumenta con il passare delle ore. In mezzo una barricata di acciaio e cemento alta sei metri, sormontata da filo spinato, sparso a. rotoli anche'nel'campi circostanti. E' Drumcree, alla periferia di Portadown, dove oggi si avvierà la temuta «stagione delle marce» e dove, per il secondo anno consecutivo, è stato proibito agli orangemen irlandesi, i fieri rappresentanti dell'unionismo filobritannico, di sfilare provocatoriamente nella cattolica Garvaghy Road. L'anno scorso ci furono gravi incidenti. Oggi le barriere terranno? O moriranno le residue speranze di pace? L'appuntamento è importante, dopo il mancato accordo di Belfast e il tentativo di Blair per salvare in extremis l'accordo del Venerdì Santo. Dopo due giorni di «tempi supplementari», il primo ministro britannico e l'irlandese Bertie Ahern, hanno dovuto gettare la spugna, venerdì, di fronte all'impasse. Ma lo hanno fatto cercando di salvare i progressi compiuti, che non sono stati pochi. Hanno proposto un compromesso particolareggiato, dando a unionisti e Sinn Féin fino al 15 luglio per rispondere, dopo consultazioni con la rispettiva base. «Chiunque dica di no dovrà dare spiegazioni», ha détto ieri Blair, indicando che la storia non dimenticherà chi, silurerà l'intesa. Il contendere era sulla partecipazione dei repubblicani all'esecutivo del Norrhrlanda autonomo, cui gli unionisti si oppongono finché l'Ira non disarmerà. Blair ha suggerito un preciso calendario, un faticoso equilibrio di clausole di sicurezza che nelle sue intenzioni dovrebbero garantire le aspirazioni di entrambe le parti. 15 Luglio: nomina dei ministri dell'esecutivo. 16 Luglio: varo del¬ la devolution (o autonomia) dell'Ulster. 18 Luglio: entrata in funzione dell'esecutivo (e cioè con il Sinn Féin coinvolto nel governo della Regione). Pochi giorni dopo «l'avvio del disarmo», sotto il controllo del generale canadese John de Ch^stelàin che guida la commissione disarmo, con un preciso scadenzario... JSqVp settembre primo controllo che il disarmo proceda secondo i programmi. Idem a dicembre. Entro il maggio del 2000, poi, il disarmo dovrà essere completato. Se l'Ira mancherà uno dei tre appuntamenti, l'esecutivo sarà sospeso. Il presidente del Sinn Féin, Gerry Adams è fiducioso: «Proveremo», dice dopo essersi assunto l'onere di promettere il disarmo dell'Ira. «Ci domandano di saltare a piedi nudi sul vetro, hanno dato via libera all'Ira», replica il portavoce degli unionisti, Ken Maginnis, rivelando quanto sia drammatica la scelta fra le schiere protestanti che si vedono scivolare di mano il secolare controllo sulla provincia. David Trimblo, leader-dal partito, faticherà non poco ammesso che ci provi - a fare approvare il compromesso alla sua base. Bene lo sa Blair: «Per la prima volta nella storia - ha detto ieri • i repubblicani sono disposti a consegnare le armi. Se gli unionisti non colgono quest'opportunità, che potrà mai dire la gente? » La prima rispo sta oggi a Drumcree; ma comun que finisca, anche se non ci saranno gravi scontri attorno al filo spinato che difende la Garvaghy Road, la pace sembra lontana. Il premier britannico Tony Blair Ieri ha intimato alle due parti «Chiunque dica di no all'accordo di pace dovrà dare spiegazioni» lasciando Intendere che la storia non dimenticherà chi silurerà l'intesa

Persone citate: Bertie Ahern, David Trimblo, Gerry Adams, Tony Blair

Luoghi citati: Belfast, Drumcree, Londra, Ulster