LANTERNA ROSSA di Guido Ceronetti
LANTERNA ROSSA LANTERNA ROSSA Guido Ceronetti QUANT'E' buono il sindacato! Quant'è utile! Indispensabile! Senza questo Interlocutore fondamentale tutto crollerebbe! - Il linguaggio, quando si parla del ^sindacato, in Italia, è questo. O ma~sóchisti da schiena gemente o adulatori da epoca Domiziano (chiamato normalmente dominus deusque noster). Assolutamente, raccomandava Machiavelli alle repubbliche, non lasciate crescere nel vostro interno nessuna cosa forte. Dopo la mafia, che s'impone uccidendo, la più cosa forte di questa approssimativa repubblica è il sindacato, quello triplicista e quello della nebulosa autonomista. Chi gli ha concesso il diritto di veto? Chi gli ha dato poteri da parlamento? Perché, qualunque cosa si faccia, dev'essere interpellato, propiziato, invocato? Perché si stende su tutto l'ombra cinese, alta come un grattacielo, dei Tre Segretari? E' già rognoso avere un governo, ma un supergoverno d'irrequieti senza il quale un governo non può far nulla d'importante, è peggio che una rogna, è un'umiliazione permanente. E' un'azienda, immensa, ramificata, strana... E' una gigantesca slot machine che non restituisce mai il denaro che gli viene messo nella pancia luccicante. E non gli viene messo per gioco, ina forzatamente. In quanto azienda deve produrre qualche merce. La merce che produce il sindacato è rigorosamente invendibile e tuttavia ha costi ingenti: lo sciopero. Il sindacato produce sciopero. Lo produce in quantità spettacolosa in concreto, e anche in astratto: come riserva, ricorso possibile, minaccia estrema. Di fatto, opera brillantemente col ricatto, taciuto o esplicito. Per lo Stato il tempo delle mobilitazioni è tramontato: il sindacato mobilita in aeternum le Categorie. Sotto zero o a trentotto gradi può far marciare su Roma, sventurata capitale, migliaia di pullman, e nel giorno prescritto, alle dieci precise, fa convergere i suoi mobilitati per vie sfinite, tutti con bandiere, cartelli, striscioni, fischietti, raganelle, bongos, verso la piazza della grande prosternazione: a ricevere l'illuminazione del Behemòt, il sermone salvifico del triplomussolini, del megatogliatti, del rais tricefalo che li ha chiamati, evocati, che gli cosparge di sale le umili, bene eccitate piaghe.
Persone citate: Lanterna, Machiavelli
A causa delle condizioni e della qualità di conservazione delle pagine originali, il testo di questo articolo processato con OCR automatico può contenere degli errori.
© La Stampa - Tutti i diritti riservati
- Diktat alle società sul limite di spesa
- Alla luce dei rillellnri, nel lealro greco di Taormina, davanti a un pubblico d'eccezione
- La prosa? Solo in seconda serata E Sassoli ha spiegato l'Algeria
- Ordinazioni e liquidazioni per l'Aeronautica
- Storia piacevole d'un mondo perduto
- Radio e tv, II governo vara la riforma Gasparri
- La Corte Costituzionale decide se può esistere una tv privata
- Dopo il discorso di Mussolini
- Continua la serie dei programmi noiosi
- Le responsabilità di Emilio Ollievir
- "Varsavia deve arrendersi"
- La Germania inserita nel fronte occidentale
- Rubatto presidente del Torino
- Due discorsi di Farinacci a Chieti
- ECHI DI CRONACA
- Trillini regalo del calcio
- E Savona riscopre Michele Da Cuneo
- Tra le promesse dell'Entella anche un portiere goleador
- Nelle vigne e nei campì il lavoro Ú multìetnìco
- 3) Assistente manutenzione meccanica
- Giovani missini sparano 3 colpi in testa a un padre di otto figli
- "Varsavia deve arrendersi"
- Ad un favoloso Pulici risponde una volta sola Chinaglia
- Grace Kelly ha pagalo
- Uccisa con ventidue coltellate
- Il suo spettacolo sospeso nel più noto locale della Versilia
- La parola d'orline di Hitler ai giovani: lotta senza quartiere al bolscevismo
- Stroncato a 44 anni da overdose a Bra
- Liquidato Gomulka, domata la sommossa Imminente rimpasto nel governo polacco
- Ã? scomparso Ferruccio Novo creatore del "grande Torino,,
In collaborazione con Accessibilità | Note legali e privacy | Cookie policy