LA CATENA DEL MALE di Lorenzo Mondo

LA CATENA DEL MALE LA CATENA DEL MALE Lorenzo Mondo L, ASSASSINIO di Maria Letizia Bercimi ha almeno cinque colpevoli. Quanti sono stati individuati nelle 54 udienze del processo, nelle 100 ore rH camera di consiglio, mettendo ordine nell'intrico delle confessioni, ritrattazioni, chiamate di correità. Nessuno ha avuto dubbi sulla loro colpevolezza. Non il p. m. Maurizio Laudi, non i giudici, togati e popolari. E non ne aveva il p.m. Aldo Cuva, sostituito per avere manomesso la confessione di un imputato. Il suo impianto accusatorio ha retto alle ulteriori disamine e questo può essere per lui un parziale risarcimento, anche se la solidità delle prove raggiunte rendeva superfluo l'abuso. Il processo per il delitto di Tortona è già significativo per la capacità della magistratura di emendare se stessa. Ma rappresenta soprattutto la condanna di un delitto mutile, indotto dalla noia, da un futile gioco, da un disprezzo per l'uomo che arriva a considerarlo un niente. La vittima non era neanche un gangster rivale da ab¬ battere, né una donna da sacrificare a un piacere bestiale, né un sequestrato ingombrante. Soltanto una persona che passa in macchina sotto un cavalcavia, ignara di concentrare su di sé una gratuita, fredda, perfino asettica disposizione omicida. C'è da meditare sulla disattenzione e sull'indiilgenza che viene manifestata nella società davanti a tante forme, sia pure meno gravi, di mancato rispetto della persona, di sorda atonia morale. Sconvolge anche il fatto che questi assassini appartengano a una stessa famiglia. A dimostrare un'altra volta come la solidarietà nel male possa generarsi attraverso vincoli che continuiamo a considerare sacri. Una dura condanna, in casi come questi, è il meno che si possa pretendere, senza illudersi che il deterrente funzioni sic et simpliciter. La sanzione dovrebbe avvenire nella coscienza collettiva, nelle infinite occasioni della vita quotidiana, prima del sangue versato e della galera. Se vogliamo abitare in un mondo decente. Camagna, Glovara e Sapegno ALLE PAG 2-3

Persone citate: Aldo Cuva, Camagna, Maria Letizia Bercimi, Maurizio Laudi, Sapegno