I sindacati Ue rilanciano le 35 ore

I sindacati Ue rilanciano le 35 ore Il congresso della Ces: « In 5 anni la disoccupazione deve scendere al 7%» I sindacati Ue rilanciano le 35 ore «Allentare i vincoli del Patto di stabilità» HELSINKI 1 sindacati europei rilanciano le 35 ore e contestano il «patto di stabilità». Mentre in Francia l'iter della legge procede tra accese polemiche e in Italia il testo varato dal governo è caduto nell'oblio dopo l'uscita di Rifonda/ione dalla maggioranza, da Helsinki il congresso della Ces (Confederazione sindacale europea) ha approvato una risoluzione nella quale si chiede di «perseguire l'obiettivo della riduzione dell'orario di lavoro settimanale a 35 ore attraverso la contrattazione collettiva ma, se necessario, anche con iniziative legislative». Un passaggio, quello delle 35 ore anche per legge, inserito con un emendamento dei sindacati spagnoli e votato anche da Cgil, Cisl e Uil. Le violente polemiche che poco più di un anno fa ancora infiammavano la scena politica e sindacale (con Cgil, Cisl e Uil contrarie alle 35 ore per legge), dalla capitali." finlandese sembrano lontanissime. «Por noi la via maestra per la riduzione d'orario e sempre quella della contrattazione», spiegano gli italiani. Ma è lo stesso segretario generale della Ces, Emilio Gabaglio, a spiegare che «pur privilegiando la via negoziale, quella legislativa può avere una funzione di orientamento, impulso, sostegno, soprattutto nei Paesi dove le relazioni industriali non sono solidissime, vedi la Spagna». Gabaglio comunque precisa: «Le 35 ore non sono la bacchetta magica che risolve tutti i problemi». La risoluzione finale indica una ricetta per lo sviluppo e l'occupazione che va da una redistribuzione dell'imposizione fiscale (a partire da un adeguamento dell'Iva) all'armonizzazione dei regimi fiscali; da un «contratto europeo» e un «modello sociale europeo» ad un allentamento dei vincoli del patto di stabilità europeo. Un successo, quest'ultimo, in particolare dei sindacali italiani. La sfida lanciata alle istituzioni dell'Ue e a governi nazionali è chiara: il tasso medio di disoccupazione europeo deve scendere nei prossimi cinque anni al 7% dall'attuale 12%. Ma in molti di Cgil, Cisl e Uil parlano di «congresso deludente»: non c'è stato il salto di qualità auspicato, quello di una Ces che si avvia a diventare un vero sindacato sovrannazionale confederale europeo, con una propria autonomia e propri poteri. Qualcuno punta il dito anche sulla guida di Gabaglio, definito «troppo prudente». In tema di «Patto di stabilità», infine, è stata approvata una risoluzione in cui si chiede chiaramente di allentare i vincoli del patto che gravano anche sugli investimenti pubblici. Ed è una vittoria per Cofferati, D'Antoni e Larizza che da tempo premono sul governo per imporre un cambiamento di rotta in Europa, in linea coerente con il patto per lo sviluppo europeo. «Il patto di stabilità non è un dogma», ha detto il segretario generale della Ces, Emilio Gabaglio, aggiungendo: «Perché il quadro economico e sociale in Europa possa cambiare bisogna interpretare il patto di stabilità in maniera meno rigida». 5 5 io Cofferati

Persone citate: Cofferati, D'antoni, Emilio Gabaglio, Gabaglio, Larizza

Luoghi citati: Europa, Francia, Helsinki, Italia, Spagna