Il cavaliere e il professore di Zeni

Il cavaliere e il professore Il cavaliere e il professore Soddisfatti di aver accasato Comit «Potenziare il ruolo di Mediobanca» Armando Zeni milano Arriva la domanda: «Da chi sarà formato il patto di sindacato che controllerà Intesa-Comit? ». E Luigi Lucchini, presidente Comit, si gira per un secondo a guardare la faccia di Giovanni Bazoli, presidente di Intesa. Se l'aspettava, Bazoli, e sorride: «Sarà lo stesso patto che governa oggi Intesa ma certo si porrà un problema di aprirlo a nuovi soci, alcuni dei quali saranno tra chi ha dato vita al recente accordo in Comit». Lucchini, zittorósseJv; vaf^oddisfaftòv quasi a congratularsi dell'abilità del collega nel dire e non dire. Vecchia scuola bresciana, il re del tondino banchiere per caso e l'avvocato diventato re delle banche, «due belle volpi», come li definisce un comune amico, riusciti in un'impresa che a un certo punto sembrava disperata: accasare la zitella Comit con due pretendenti di rango come Cariplo e Ambroveneto. Tutti e due contenti, Lucchini e Bazoli, il cavaliere e il professore, stanchi per la kermesse delle ultime ore ma contenti. Ma nella sala tutta stucchi di palazzo Clerici, un tempo proprietà del Banco, oltre all'identikit del nuovo colosso che in tre anni, promette Bazoli, sarà fatto e integrato, l'attenzione è sui soci di controllo e sul destino di Mediobanca che nella Comit ha un Enrico Cuccia grande azionista (con l'8,8%) e che alla Comit è legata per storia e tradizione: emigrerà a Intesa o verrà ceduta? «Risolveremo la cosa dopo», cerca di prender tempo la «volpe» Lucchini. Bazoli per una volta si sbilancia: «La quota di Mediobanca - dice - è un punto fermo, è una partecipazione strategica». E a un certo punto sembra accennare a scenari futuribili («C'è un impegno con gli altri azionisti per definire un ruolo rinnovato e potenziato di Mediobanca») che non sfuggono ai presenti: «Ruolo rinnovato e potenziato^.», chiede" un cronista dell'Ansa, scusi dosa vuol dire? Il professore precisa, negando che 'sul destino della quota di Mediobanca si sia già discusso tra azionisti: «Il mio è un parere personale - sottolinea - ritengo ovvio e stimolante perii sistema paese che Mediobanca resti forte». Dunque, Medio- banca resterà e, se più che le parole valgono i fatti, a sera la prima visita di Bazoli, dopo un incontro col governatore Fazio, è in via Filodrammatici. Un omaggio e qualcosa di più, visto che la quota in Comit non sarà ceduta: «Mi sembra che esistano poche probabilità che venga presa una decisione del genere», prevede Lucchini. E al suo fianco Bazoli auspica che «Mediobanca possa essere tra i nuovi partecipanti al patto di sindacato» che, aggiunge, «se l'ops verrà interamente sottoscritta, arriverebbe oggi come oggi al 35-36% del capitale Intesa-Comit ed è destinato a crescere al 44-45% còni nuovi soci Comit». Ma visto 'che le azioni alla fin fine si contano, meglio darsi da fare ìsubito per un ritocco in alto: una banca così, ricca e ambita, lascia intendere il professore, ha bisogno di un azionariato stabile forte: «La mia idea è che il pano raggiunga e superi il 50%».» Chi ve con quanto ne faccia pan e, spiega il cavaliere, «sarà nsottq nei prossimi mesi». Quattro mesi o giù di 11 a considerare il calendario che attende il nuovo colosso: assemblea Intesa ad agosto, inizio ops a fine settembre, assemblea Comit (per abolire il tetto del 5%) a fine ottobre. Già di fatto deciso (anche se viene negato) chi saranno i soci forti, al massimo ancora incerte le percentuali [delle quote ma che il Crédit Agricole resti numero uno, nessun dubbio: «Vogliamo mantenere un ruolo preminente», si fa sapere da Parigi lasciando intendere di voler mantenere un 20%, un po' meno dell'attuale 24,6% in Intesa, un po' più del 16% del dopo ops. Al loro fianco la Fondazione Cariplo pronta a scendere di qualcosa, le Generali che al 5% in Comit sommeranno il 6,42% di Alleanza in Intesa e cho, prevede Bazoli, «saliranno pure loro», poi i tedeschi di Commerzbank alleati in Francia con l'Agricole (e Intesa) nel Lyonnais. Enrico Cuccia

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