Architetti, ecco la nuova legge

Architetti, ecco la nuova legge Istituiti 4 nuovi musei, 20 miliardi solo per quello di Architettura Architetti, ecco la nuova legge Premiata la qualità, aiuti ai giovani ROMA Chi ha detto che un ospedale debba essere per forza una sequenza di squallidi stanzoni male illuminati, che una scuola debba apparire, a chi la frequenta e a chi la guarda da fuori, come la versione appena edulcorata di una caserma, che ogni Eubblico ufficio cittadino deba avere quell'aria tetra da edificio da Paese ex socialista in disarmo? Per non parlare delle case popolari. Le Corbusier insegna. Eppure, se tutta l'Italia è cresciuta dal dopoguerra a oggi senza progetti né attenzione al paesaggio, una ragione c'è. E risiede nelle vecchie leggi sulle Sare d'appalto che, denunciano a anni gli architetti, hanno sempre favorito le imprese edili, mettendo in secondo piano la qualità della progettazione. E gli architetti, appunto. Permettendo in più i peggiori intrallazzi. Anche la recente legge «Merloni» sulla trasparenza delle gare, se ha in parte migliorato le cose, «in realtà ha finito per premiare le grandi società di progettazione, impedendo un vero confronto sulla qualità dei progetti che solo una gara anoni- ma può offrire», spiega l'architetto Massimo Gallione, del consiglio nazionale degli architetti. Mentre i professionisti, specie i giovani, faticano a trovar lavoro. Ecco perché è importante la nuova legge varata nel Consiglio dei ministri di venerdì dal ministro dei Beni Culturali Giovanna Melandri. Perché rappresenta una netta inversione di tendenza. Non solo infatti stabilisce dei concorsi di progettazione per i lavori di costruzione o manutenzione promossi dal ministero. Ma stimola la stessa prassi a livello locale, delle centinaia di migliaia di Comuni, offrendo un sostegno finan¬ ziario a chi farà delle gare con lo stesso criterio della qualità. In più, per favorire i giovani architetti, offre un rimborso spese ai concorrenti. E non è tutto. Il ddl in questione - che è in realtà una legge «omnibus» - istituisce quattro nuovi musei. Dà il via al «Centro per la documentazione e valorizzazione delle arti contemporanee» che avrà sede nell'ex caserma romana di via Guido Reni (110 miliardi per il prestigioso restauro) e, oltre a esporre opere, favorirà manifestazioni, ricerca e attività connesse. Altri 20 miliardi serviranno per il Museo dell'Architettura che sorgerà al suo interno, nonché per il Museo dell'Audiovisivo che nascerà nella Discoteca di Stato e il museo della Fotografia che sorgerà a Milano. Infine un passaggio storico: Cinecittà holding, la società a cui fa capo la presenza pubblica nel cinema (studios, produzione, distribuzione), passa finalmente dal Tesoro al ministero dei Beni Culturali, che ne diventa azionista di maggioranza. Con grande soddisfazione del presidente, il regista Gillo Pontecorvo. [ni. g. b.) Giovanna Melandri ministro del Beni culturali

Persone citate: Gillo Pontecorvo, Giovanna Melandri, Le Corbusier, Massimo Gallione

Luoghi citati: Italia, Milano, Roma