La regina benedice la Scozia di Fabio Galvano

La regina benedice la Scozia Tony Blair bloccato a Belfast, in sala Sean Conneiy in kilt La regina benedice la Scozia Prima seduta del nuovo Parlamento Fabio Galvano corrispondente da Londra C'era anche un Sean Connery in grande forma - giacchetta nera, kilt verde - alla festa di Edimburgo per la nascita, dopo un vuoto di 292 anni, del nuovo Parlamento scozzese. Ma c'era, soprattutto, la regina Elisabetta: disinvolta nel nuovo stile già visto al matrimonio di Edoardo, elegante - a suo modo - in un abito viola e verde con un cappello sormontato da penne alla bersagliera, accompagnata dalla storica Corona di Scozia prelevata per l'occasione dal Castello di Edimburgo, impegnata a dimostrare che la devolution - o autonomia - della Caledonia non significa un distacco nè dalla corona nè da Londra, come forse proprio Connery vorrebbe. Una grande festa; ma senza Tony Blair, sostenitore e artefice della devolution, costretto a rimanere a Belfast nel tentativo di ricomporre le speranze di pace dell'Ulster dopo il mancato accordo la notte precedente. E con qualche piccolo incidente che non ha però guastato la giornata. Il primo ministro, che aveva fissato una scadenza a mezzanotte per far trovare un'intesa a cattolici e protestanti e attuare l'accordo del Venerdì Santo, non ha ritenuto di poter abbandonare la piazza. «Ci sono stati grandi progressi», ha spiegato. Ma a poco servono i progress] quando manca, da una parte o dall'altra, la volontà di attraversare l'ultimo ponte. Così, quando le trattative sono ri- prese nel pomeriggio, è continuata l'altalena delle accuse e delle recriminazioni. «Abbiamo poche ore», ha ammonito il premier irlandese Bertie Ahern. Poi un salto nel vuoto, se non vincerà la pace. Ieri sera il negoziato è stato sospeso. Ma non è la fine: riprenderà oggi. Blair e Ahern hanno chiesto alle parti proposte scritte: sulla base di quei documenti tenteranno, nella seconda giornata, oltre il «limite ultimo», di formulare un "compromesso. Oggi potrebbe essere la giornata decisiva, ma non molti ci sperano. Altro che devolution ' per l'Ulster. Ben diversa, ben più serena, la devolution della Scozia. E' vero: ci sono stati quattro arresti quando un gruppo di dimostranti ha scavalcato le transenne, mentre passava la regina, sventolando cartelli di chiara marca repubblicana irlandese; altri due scalmanati sono stati fermati davanti al Parlamento - la sede provvisoria, quella definitiva è ancora in costruzione - per avere bruciato la bandiera britannica. Episodi isolati, nulla di grave. Perchè la giornata era altro. Era, per dirla con Elisabetta, «il raro momento nella vita di una nazione quando si varca la soglia di una nuova era costituzionale». Donald Dewar, neoeletto First Minister scozzese, ha parlato di «una nuova voce, una voce per foggiare la Scozia, soprattutto una voce per il futuro». Un futuro che secondo Alex Salmond, leader dei nazionalisti che sognano l'indipendenza, «riporterà la Scozia nella comunità internazionale, uguale fra uguali»; e per il quale la cerimonia di ieri «non è stata che una prova generale». Dopo la cerimonia formale, con la consegna da parte della regina di una nuova mazza d'argento a simbolo dell'autonomia di Edimburgo, ecco il lungo corteo - tutti i 129 nuovi deputati e 400 ospiti lungo le vie della città, mentre in cielo sfrecciava un Concorde affiancato dai jet delle Red Arrows. Nel gruppo un Connery raggiante: «Queste è il più bel giorno della mia vita. E se questo Parlamento saprà essere trasparente e avrà i denti, potrà essere meglio, con una vera demo- crazia. Questo è il primo passo verso un futuro davvero meraviglioso per la mia Scozia. E se ho la voce un po' rauca, scusatemi: ieri sera, per la felicità, ho preso una sbornia». Evviva. In quel clima la giornata - già vissuta da Cardiff a maggio, quando è stata inaugurata l'Assemblea gallese che è ieri entrata in funzione in parallelo al Parlamento scozzese - si è trasformata in festa popolare. La grande kermesse, uno sventolio di bandiere blu con la croce di Sant'Andrea, un concerto rock, i fuochi artificiali mentre la regina riceveva i parlamentari a Holyrood House. Al felice appuntamento con la devolution mancava soltanto la bandiera di Braveheart. L'attore scozzese Sean Connery, grande sostenitore dell'autonomia della sua terra, all'inaugurazione del Parlamento, In costume tradizionale con il gonnellino a quadri blu. Accanto la moglie Micheline

Persone citate: Ahern, Alex Salmond, Bertie Ahern, Connery, Donald Dewar, Elisabetta, Sean Connery, Tony Blair