L'Asinello detta le sue condizioni

L'Asinello detta le sue condizioni L'Asinello detta le sue condizioni Bianco: «Ulivo 2000, per ricominciare dalla base» Maria Grazia Bainone ROMA I democratici «avevano ragione». La caduta del go- ino Prodi non è stata accettata e «questo ha portato a un risultato elettorale negativo» del centro sinistra. Adesso però «è necessario costruire la casa dell'Ulivo partendo dalle fondamenta e non dal tetto, cioè dal candidato alla presidenza del Consiglio». Forte della buona affermazione dell'Asinelio alle europee e alle amministrative, il portavoce dell'esecutivo Enzo Bianco offre una sua spiegazione del mediocre risultato della coalizione alle ultime consultazioni. E lancia il progetto di un «Ulivo 2000» messo a punto dal partito di Prodi «per riprendere il cammino e rispondere al cambiamento della politica chiesto con forza dagli italiani». Nessun invito. Il «tavolo» è aperto, dice Bianco - che è l'unico a parlare, mentre nella stanza accanto sono riuniti Antonio Di Pietro, Arturo Parisi e Willer Bordon, i membri dell'esecutivo. In compenso il sindaco di Catania detta tre condizioni per partecipare al «club». Primo: 1 accettazione piena del bipolarismo. Il che significa che i Democratici contribuiranno al referendum promosso dai radicali e da An per eliminare la quota proporzionale dalla legge elettorale. Secondo: la collocazione «chiara e pregiudiziale» nel centro-sinistra. «Non si potrà cambiare in corso d'opera». Terza condizione: punta¬ re a un vero soggetto politico, l'Ulivo 2000, appunto. Ai democratici non piace la «confusione» dei Ds fra centro-sinistra e Ulivo. Vedono il nuovo «club» come un soggetto nuovo, al quale i partiti dovranno cedere una quota di sovranità. Questo vuol dire, spiega Bianco, che l'Ulivo 2000 dovrà avere un proprio progni in rima, proprie regole, propri organismi scelti dai cittadini attraverso le primarie «a ogni 1 i vello e per legge». Non per questo l'Asinelio ha intenzione di rinunciare a costruirsi come partito Democratico. Anzi. Progetta un'assemblea generale «aperta a tutti i riformisti che ci stanno» da tenersi a settembre. L'ambizione, dopo aver scelto di collocarsi a livello europeo nel gruppo dei liberali e riformisti, è di rastrellare adesioni «trasversalmente», sia a sinistra, sia al centro. Mettendosi in diretta concorrenza con la strategia della «federazione di centro» a cui puntano Ri, Udeur e il Ppi di Marini. Un'idea, quella della «gamba moderata della coalizione», che l'Asinelio avversa. E però Bianco smentisce «categoricamente» le voci secondo le quali Prodi starebbe corteggiando Lamberto nini, prospettandogli un'eventuale premiership in caso di crisi del governo D'Alema. «Noi crediamo che stia governando bene», dice Bianco. Anche se subito aggiunge che «potrebbe governare meglio» e annuncia proposte programmatiche. E ai Ds lancia un invito che ha il sapore di un monito: Il sindaco di Catania Enzo Bianco

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