DON ENZO E GLI INVISIBILI di Maria Teresa Martinengo

DON ENZO E GLI INVISIBILI DON ENZO E GLI INVISIBILI Ilprogetto Piazzale Speranza in aiuto a trecento famiglie PRIMA di diventare sacerdote e dar vita al Centro studi e accoglienza «Piazzale Speranza», don Enzo Ricci aveva studiato al Politecnico ed era diventato ingegnere capo in un'azienda. Nel mettersi al servizio della gente in difficoltà, la sua formazione l'ha aiutato: per trovare soluzioni concrete, credibili da persone stanche, sfiduciate per la propria storia di sofferenza causata a sé e agli altri. L'impegno, per don Rica, allievo delì'Abbé Pierre, si riassume in ciò che lui definisce «parrocchia della strada»: essere là dove vive qualcuno che la maggioranza rifiuta. «Il mio impegno di Chiesa - spiega • è per la città degli invisibili, per quelle persone che pur essendo vive è come se non esistessero perchè non hanno diritti». E' il caso dei tanti che non hanno documenti, non hanno una residenza. Nella sede dell'associazione, in via Carrara 58/2 (tel. 01 i/796752), don Enzo ed i suoi volontari-- alcuni dei quali sono persone che in passato hanno ricevuto sostegno da Piazzale Speranza - offrono amicizia e solidarietà, a chi si trova nel disagio ed in particolare agli ex carcerati. «Per essere davvero fedeli al Vangelo - dice don Enzo, che per la sua coraggiosa attività è stato anche aggredito più volte - bisogna seguire l'esempio di Cristo, che è vissuto in mezzo a ladri e prostitute. La vita vissuta rende più credibile l'annuncio». Per poter affrontare e cercare, con ancora maggior incisività, di alleviare i problemi dei cittadini «invisibili», don Enzo sta ora cercando uno spazio in città o negli immediati dintorni da adibire a casa-famiglia per 20-25 italiani fortemente svantaggiati o in uscita dal carcere. Per queste persone, giovani ma non solo, il programma di Piazzale Speranza prevede un forte sostegno morale e psicologico attraverso il quale poter procedere al recupero o alla assimilazione dei valori essenziali, ma anche la Iiossibilità di un orientamento al avoro. Per questo don Enzo si augura di trovare uno spazio che abbia anche un pezzo di terra coltivabile. Don Ricci (che è anche delegato arcivescovile per i giovani disagiati ed è assistente nazionale della Polizia Penitenziaria) lancia poi un appello a tutti coloro che vogliano contribuire ad un'altra iniziativa che coinvolge fortemente Piazzale Speranza. «Abbiamo bisogno di alimenti, soprattutto pasta e sughi, da dare alle 300 famiglie che settimanalmente si rivolgono a noi da tutta la città per avere una 'borsa della spesa ». Si tratta in Earticolare di giovani madri con imbi molto piccoli, con il marito o il compagno in carcere. Chi desidera contribuire con un'offerta in denaro può utilizzare il conto bancario n. 1821452/83, intestato a «Piazzale Speranza», presso la Crt, agenzia 22 di piazza Ghiro ni 12. Maria Teresa Martinengo ■Don Enzo Ricci e i suoi volontari offrono amicizia e solidarietà ai disagiati

Persone citate: Enzo Ricci, Piazzale Speranza

Luoghi citati: Don