Occhi e riflessi pronti per i robot del futuro
Occhi e riflessi pronti per i robot del futuro MICROELETTRONICA Occhi e riflessi pronti per i robot del futuro PER poter interagire con il mondo, un robot, deve poterlo vedere. E, soprattutto, deve poter essere veloce nel rispondere agli stimoli dell'ambiente circostante. L'elaborazione delle immagini ò una delle sfide più attuali della robotica moderna. E alla Johns Hopkins University sono riusciti a fornire a un automa occhi migliori e più vicini alle esigenze di un mondo che cambia continuamente e in ' fretta. «Il nostro scoilo è rivoluzionare la robotica. Non ci siamo ancora riusciti, ma stiamo facendo dei progressi». Di sicuro a Ralph Etienne-Cummings non manca l'ambizione. Partito dalle lontane Seychelles per studiare ingegneria negli Stati Uniti, ora si occupa di uno dei laboratori più avanzati nelle tecnologie per la visione degli automi. Insieme ai suoi collaboratori ha messo a punto uno speciale microprocessore che si occupa sia di osservare il mondo circostante che di decidere come reagù-e. Un bel vantaggio, visto che i dispositivi tradizionali si servono di duo diversi apparati, uno per funzione. Il guadagno è ovviamente in termini di velocità. Ora un robottino su cui è stata montata una speciale telecamera è guidato da un programma che ha il compito di seguire un ben preciso tracciato. Quando un ostacolo compare improvvisamente, immediatamente lo stesso microchip che guida l'automa lo riconosce, ricorda che evitare un urto è più importante che seguire il percorso prestabilito, e subito modifica la traiettoria del robot. Scansato l'intruso, che scompare dal campo visivo, il processore torna di nuovo alle direttive principali e riprende il tracciato originario. «Assomiglia un po' al modo di operare degli occhi di animali semplici, come conigli e rane», spiega Etienne-Cummings, che quindi ammette di essersi ispirato a Madre Natura. Ma senza copiarla: non vuole infatti replicare le cellule nervose o il tessuto cerebrale, ma solo «imitare le loro funzioni con la migliore tecnologia elettronica oggi disponibile». Evidentemente tutto questo ha uno scopo: non si parte dalle isolo sperdute nell'Oceano Indiano per andare a giocare con un meccano elettronico in America. Cosi il ricercatore prevede che un giorno questi microchip veloci, che vedono e decidono nel contempo, troveranno applicazioni in moltissimi settori. I cameramen dei concerti diventeranno obsoleti, perché speciali telecamere potranno seguire i cantanti in movimento sul palco. Le sonde sui lontani pianeti vedranno gli ostacoli in rapido spostameni to e potranno scansarli. 1 robot industriali saranno in grado di far fronte agli imprevisti. Strumenti chuntrgici automatici penetreranno nell'organismo e troveranno da soli la propria strada, fino al punto in cui intervenire. E tutto questo a partire da un barilotto con una telecamera che oggi si aggira per i laboratori della Johns Hopkins University. Marco Cagnotti Il robot con vista artificiale e riflessi rapidi che Ralph Etienne-Cummings sta sviluppando alla Johns Hopkins University di Baltimora, negli Stati Uniti: un microchip trasmette al veicolo-giocattolo l'immagine dell'ambiente circostante e ne pilota I movimenti di conseguenza, facendogli evitare gli eventuali ostacoli
Persone citate: Cummings, Johns Hopkins, Ralph Etienne-cummings
Luoghi citati: America, Baltimora, Stati Uniti
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