COSI' SI DIVENTA UN PAPPA NEI VICOLI DI CHICAGO di Giuseppe Culicchia

COSI' SI DIVENTA UN PAPPA NEI VICOLI DI CHICAGO COSI' SI DIVENTA UN PAPPA NEI VICOLI DI CHICAGO Iceberg Slim, «pittore» di un'umanità sofferente e violenta A città è Chicago. Gli anni sono quelli che vanno dalla vigilia del crollo di Wall Street alla guerra di Corea passando per il New Deal e Pearl Harbour. Il protagonista è lui: Robert Beck alias Bobby Lancaster abas Youngblood. alias Mister Graffio alias Iceberg Slim, il Pappa. Perché pappa non si nasce: si diventa. li pappa non si nasce: si diventa. Per gradi. Ma da «giovani pappulli» a «superpappa» la strada è lunga e piena di rischi. La «pappanza non è gavotta», perciò oltre a sentire «l'urgenza della papperia» bisogna dimostrarsi freddi come il ghiaccio, in qualunque situazione. Un aiuto consistente, certo, può darlo la famiglia. E' da questo punto di vista quella di Iceberg Slim è quasi perfetta. Abbandonata da un marito puttaniere e giocatore d'azzardo, sua madre trascorre un breve periodo insieme a tale Henry, proprietario di una lavanderia e persona onesta: salvo poi piantarlo per mettersi con Steve, puttaniere, giocatore d'azzardo, ladro, alcolizzato e violento Strade quartie zato e violento. Strade, quartie¬ ri e volti dei protagonisti oltretutto sono neri: appartengono a un'America sbagliata, quella che in base al democratico principio della superiorità della razza bianca si cerca di nascondere nei ghetti, alla quale è facile illudersi di poter sfuggire abbracciando la carriera del gangster. O del pappa, se con le armi non si ha troppa confidenza. Il futuro Iceberg Slim incontra ancora quattordicenne il suo primo maestro, Party Times. Al fianco di questi esordisce nell'illegalità, e per puro caso finisce in un college per neri meritevoli invece che al riformatorio, dove comunque lo stanno aspettando in quanto figlio del ghetto fin dalla nascita. I buoni risultati scolastici non bastano infatti a tenere il ragazzo fuori dai guai: nel giro di qualche settimana si conquista una notevole fama di sciupafemmine all'interno del campus e fuori; poi, al secondo anno, viene espulso per contrabbando di whisky nei dormitori. Le porte del riformatorio gli si spalancano di lì a poco, in seguito al suo primo tentativo di sfruttamento della prostituzione. E del tutto inutili si rivelano le attenzioni della madre, che nel frattempo - scappata via da Steve - ha aperto a Milwaukee un salone di bellezza, trovando al figlio fresco di detenzione un posto da commesso in un drugstore. Una volta provata l'ebrezza di 'una vita "da fuorilegge, Iceberg non ne vuol sapere di trasformarsi in «rigadritto»: brucia invece dalla voglia di entrare nel «Vortice», fare in fretta un mucchio di soldi, viaggiare su una Hog ultimo modello e vestire meglio dei bianchi che infestano le zone residenziali del Gran Sogno Americano. Ben presto, a causa idi una trappola ordita da un rivale, trova il modo di varcare la soglia di un vero penitenziario. La vera università: «Non era una prigione: quella era un'assemblea nazionale di eriche e congreghe, un emporio di vendette di sangue... Facevo parte di una crocchia che parlava unicamente e solo di pappume e troiame, e cominciai a sentirmi spuntare dentro una lucidità e una determinazione mai conosciute». Da quel momento in avanti, la camera del bell'Iceberg appena diciannovenne - è fulminea e brutale. Da Roost, un bar frequentato da gente del «giro», conosce Top Glass, il principe dello spaccio. Grazie a lui impara a farsi di cocaina e arriva a conoscere Sweet Jones, indiscusso e implacabile sovrano dei papponi. Le istruzioni di quest'ultimo sono chiarissime: «Slim, il troiame nero e piccante e la fica bianca bella non sono che la stessissima cosa. Tutti e due ti entrano nel branco per sbrancartelo e lasciarti culo a terra e svaccato. Perciò devi spezzarle e domarle subito, e devi farlo come si deve se vuoi inchiodarle a un lecco lungo e sostanzioso. La pappanza, Slim non è gavotta. Perciò terrai a distanza le troie e a posto il cazzo. Chi è tanto coglione da credere che una puttana lo ami non dovrebbe mai staccarsi dal culo della madre». Iceberg diventa in breve il migliore degli allievi: riesce a mettere su un «branco» di ragazze che battono per lui; crede di avere raggiunto una specie di invincibilità grazie al mito della propria inimitabile freddezza, derivategli in realtà da continue assunzioni di droga. Naturalmente si sbaglia: altre prigioni e altri inferni lo attendono pazienti lungo la strada. Tradotto magistralmente da Attilio Veraldi, II Pappa restituisce alla perfezione il linguaggio e le atmosfere di un'America rimasta a lungo nascosta nel buio di vicoli malfamati, percorsa da un'umanità sofferente e violenta, emarginata e feroce. La stessa che popola i testi degli artisti che si rifanno al filone «gangsta-rap» dell'hip hop, primo fra tutti Ice-T. Nuovi figli dei vecchi ghetti, che nell'autenticissima e insieme ricca di invenzioni scrittura di Iceberg Slim hanno trovato radici e ispirazione: perché raccontare la Chicago di ieri e la Compton di oggi non fa molta differenza. Giuseppe Culicchia Il primo maestro a 14 anni: «Facevo parte di ima crocchia che parlava unicamente di papparne e troiame, cominciai a sentirmi spuntare dentro una lucidità mai conosciuta» IL PAPPA Iceberg Slim Guanda pp. 28S L. 28.000

Luoghi citati: America, Chicago, Corea, Milwaukee