SuperComit-Intesa, giochi fatti di Valeria Sacchi

SuperComit-Intesa, giochi fatti Oggi forse il via libera dei consigli. Ancora incerto il ruolo di Deutsche e Commerzbank SuperComit-Intesa, giochi fatti Nasce un gruppo da540 mila miliardi Valeria Sacchi MILANO Giornata campalo per il matrimonio Intesa-Comit. Il consiglio di amministrazione della prima si riunirà alle quattro e mezzo del pomeriggio per formalizzare l'offerta di scambio sul 70% del capitale Comit. Subito dopo, alle diciotto, Luigi Lucchini presiederà il consiglio di piazza Scala che dovrà esaminare la proposta. Tutto lascia supporre che il progetto possa avere il via libera già oggi, dopo la nottata in bianco trascorsa da amministratori e advisor per chiarire le questioni rimaste aperte. In caso contrario il consiglio di Comit potrebbe dare un assenso condizionato o trovare una formula interlocutoria. «Prima si fanno i consigli e poi, in base a quanto dicono i consiglieri, si prendono le decisioni» ha dichiarato ieri il presidente Lucchini, intercettato al termine del comitato esecutivo delle Generali. Ma il fatto stesso che per domani sono fissati due appuntamenti finalizzati a illustrare lo schema di aggregazione, fa ritenere che i punti in sospeso non siano insormontabili. Al primo incontro con i giornalisti saranno presenti i vertici di Intesa: il presidente Giovanni Bazoli, il vice Christian Merle e. l'amministratore delegato Carlo Salvatori. Al secondo, con gli analisti, parteciperà anche il nuovo amministratore delegato di Comit, Aldo Civaschi. Tuttavia, trattandosi della Comit, banca che da oltre due anni è in ballo per cercare un compagno di strada, la prudenza ò di rigore. Già due pretendenti sono stati, a diverso titolo, eliminali: la Bancaroma di Cesare Geronzi e Unicredit presieduta da Lucio Rondelli. Parecchie teste sono rotolate, da quella del presidente di Comit Luigi Fausti a quelle dei due amministratori delegati Alberto Abolii e Pierfrancesco Saviotti. Senza contare il rinnovo del consiglio di amministrazione dell'istituto, avvenuto non più tardi della scorsa settimana. Da parte di Intesa tutto ò pronto e definito: il sindacato che controlla il gruppo ha dato il benestare all'operazione. Il socio Agricole (22,72%) ha già dichiarato di voler restare azionista di riferimento e probabilmente compenserò il calo della partecipazioni! derivante dal concambio aumentando sul mercato la sua quota, il secondo partner, la Fondazione Caripio, ò d'accordo nel ridimensionare la sua presenza, oggi al 19,47%, e lo stesso presidente Giuseppe Guzzetti ò stato parie attiva nel sostenere la marcia di Bazoli su Comit. In ogni caso il patto di sindacato di Intesa, nel quale Alleanza è terzo azionista, rimarrà saldamente unito, se pure scenderà sotto il 50% dall'attuale 60%, e blinderà il controllo del mega-gruppo. Non è ancora chiaro quale sarà il peso degli attuali azionisti Comit, alcuni dei quali riuniti nel nuovo sindacato di blocco forte del 24% di piazza Scala. Non si sa se Deutsche e Paribas preferiranno uscire o rimanere a fianco di Bazoli, o quale posizione verrà riservata alla Commerzbank di Martin Kohlhaussen che, recentemente, ha affiancato Intesa e Agricole nel Credit Lyonnais. E' possibile che alcuni di questi dettagli, soprattutto quelli che riguardano il sindacato Comit e Commerzbank, siano in discussione proprio in queste ultime ore. Se gli ultimi tasselli saranno andati a posto, oggi dovrebbe nascere il nuovo polo bancario che, con 540 miliardi di attivo, 317 mila miliardi di raccolta, un utile di 2100 miliardi e oltre 3500 sportelli, salirà al primo posto nella graduatoria delle banche italiane e all'ottavo in quella degli istituti europei. Del nuovo polo Comit sarà la griffe di punta, e come tale verrà valorizzata nel duplice ruolo di banca nazionale e internazionale. A Ambroveneto e Cariplo, il compito di rafforzarsi come importanti presidi regionali. In vista del concambio, ieri piazza Affari ha visto Comit mantenersi stabile (+0,10%) e Intesa perdere il 2,19%. Giovanni Bazoli

Luoghi citati: Ambroveneto, Milano