Steward e piloti gli arrabbiali Ma i prezzi cambieranno poco

Steward e piloti gli arrabbiali Ma i prezzi cambieranno poco ALLA MALPENSA A mezzanotte di oggi per chi viaggia da un Paese all'altro dell'Unione Europea scompariranno le vendite «duty free». Eccezione fatta per chi vola alle Canarie o nelle Isole del Canale della Manica '■: : ............ TRE MILIONI E MEZZO DI CUENT! Nat'ULTIMO ANNO Steward e piloti gli arrabbiali Ma i prezzi cambieranno poco reportage Fabio Paletti inviato a MALPLNSA B ASTA smettere di fumare, per il resto sarà tutto come prima. O quasi. Via l'insegna più nota, dal primo luglio dovrebbe apparire Ih scritta Du ty shop. Suona come negozio delle tasse, ma venderà gli stessi prodotti dei Dtlty free più o meno allo stesso prezzo - tabacchi esclusi perchè c'è un problema di licenze - visto che Sea che gestisce gli scali di Malpensa e Linate insieme a Dufrital, Ja società che controlla gli empori di Milano, Verona e parte di Fiumicino, si accolleranno l'Iva. «Ah sì, ma intanto ci smeniamo con le sigarette... Lo so che è il prezzo dell'Europa, ma non credo che sia l'unico», fa due conti Gianni Mortaro, in una mano il bigliettn con destinazione Dusseldorf, nell'altra la sportine gialla con dentro le sigarette straniere pacchetto rigido rosso, meno ventimila, la bottiglia di whisky etichetta rossa, meno cinquemila e il cioccolato svizzero che costa come al supermercato, ma qui ha un altro sapore. «Perderemo una parte dei nostri guadagni, ci assesteremo su un 10%. Ma contiamo di ampliare le vendite, uprcndo i negozi anche ui passeggeri in volo per l'Italia», fa altri conti Vittorio Lapucci, direttori! generale di Dufrital, 140 miliardi di fatturato, 120 dipendenti a Malpensa, nessuno destinato a ri- manero senza lavoro. Il responsabile della società assicura che sono stati presi gli ultimi accordi con la Dogana, che il ministero delle Finanze ha dato l'ok, che pure il commissario europeo Mario Monti non avrebbe nulla da eccepire, lui che da sette anni vuol togliere di mezzo quest'anomalia di mercato. Anche a costo di pagarsi le Sacher tolte a prezzo pieno, come fa da quando si occupa del problema. Solo nello scalo di Malpensa, almeno tre milioni e mezzo di persone sono entrate nell'ultimo anno in questo grande magazzino tutto luci e balocchi, seguendo un percorso obbligato che parto dai generi di prima necessità, cioè i tabacchi, passa per i reparli dei liquori, profumi, cravatte, abbigliamento, elettronica, giù giù fino ad airivare al reparto food, salmone scozzese o cioccolato svizzero compresi. «Sì, qualcuno si informa. Ma sono soprattutto i piloti e gli steward quelli più arrabbiati. Si lamentano soprattutto per le sigarette che spariranno», racconta Anna Vangelista, ultima cassa dell'ultimo negozio, quello lasi minute per gli sbadati o i ritardaturi. Dove due signore tedesche soppesano la stecca al mentolo. E una giapponese che nemmeno guarda il prezzo, potenza dello yen, si passa tra le mani un'improbabile cravatta multicolore, italiana almeno nella marca. «Spariranno le sigarette? Va beh, tanto io non fumo più», dice convinto Giuseppe, manager farmaceutico diretto a Basilea, dieci pacchetti di ultrasottili sotto al braccio. «Ali, queste.., Sono per una mia collega. A me basta qualche regalino per i miei due figli», ripete il ritornello dei tanti, quelli della sosta all'ultimo secondo. «Comunque la corsa all'accaparramento non c'è stata», assicura una dimostratrice in divisa blu, avvolta in una nuvola di profumo francese che offre a tutte quelle che passano. Sarà pure che dal primo luglio le sigarette aumenteranno cento lire, sarà che il biglietto aereo con destinazione Europa consente l'acquisto di solo venti pacchetti, duecentocinquanta grammi di caffè, un profumo, una bottiglia di liquore, due di vino e tutto le cravatte che si vuole, ma non sembra che ci sia la corsa agli acquisti. Diverso il discorso per i Duty free in area extracomunitaria, dove si concentrano pure quelli che volano verso Gran Bretagna, Irlanda, Grecia, Danimarca e Svezia. Come spiega il cartello in quattro lingue, anche in giapponese. Là, non ci saranno esenzioni. Tutto funzionerà come prima. «A parte il problema di avere un doppio- registratore di cassa, scontrini fiscali e carte d'imbarco secondo la destinazione, qualche nervosismo tra ipasseg- gerì e il doppio lavoro per noi», spiega Giovanni Larichiuta, responsabile del negozio in area non Shengen, come si chiama dal trattato europeo sulla doppia dogana. «Comunque, almeno i posti di lavoro sono salvi. Anche se era impensabile che lasciassero stare a casa così tanta gente...», tira un sospiro di sollievo, pensando ai suoi 120 colleghi di Malpensa e ai 40 di Linate, pronti da mesi a scendere sul • •» - f»Mf*» l\*f."*tVT l T piede di guerra contro Mario Monti, l'Europa, le compagnie aeree che già lamentano, mancando gli introiti dalle vendite esentasse, un aumento dei costi aereoportuali, con il rischio di incidere sulle tariffe. «Perchè nessuno regala niente. E quello che ci danno da una parte, ci toglieranno dall'altra», giura una signora in tailleur, mentre in attesa dell'imbarco per Zurigo fuma nervosa, quell'ultima sigaretta senza tasse.

Persone citate: Anna Vangelista, Fabio Paletti, Giovanni Larichiuta, Mario Monti, Sacher, Steward, Vittorio Lapucci