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L'UE ALLA PROVA L'UE ALLA PROVA Giovanni Maria Flick L5 ARTICOLO 2 della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo metto giustamente al primo posto, fra di essi, il diritto alla vita; e se nel 1950 la Convenzione ammetteva la pena di morte come eccezione, essa è stata cancellata dal protocollo del 1983, che vieta agli Stati di infliggerla in tempo di pace. La Turchia, che è parte del Consiglio d'Europa, non ha ratificato quel protocollo; ma ha smesso da allora di applicare la pena di morte, come il ministro turco della Giustizia ha solennemente e ufficialmente ricordato nell'autunno scorso al suo collega italiano, quando richiedeva l'estradizione di Ocalan. D'altra parte, l'assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa ha imposto ai nuovi Stati che chiedevano di entrare in esso la moratoria e l'abolizione della pena di mòrte. , Non si tratta di una sottigliezza giuridica, ma di un principio politico e giuridico fondamentale - il rifiuto della pena di morte - per quell'ordine europeo che dalla Convenzione dei Diritti dell'Uomo è passato direttamente nel trattato di Amsterdam, dal Consiglio d.Europa dl'Umone Europea: perché quest'ultima non rimanga soltanto l'Europa del mercato e delle banche, ma diventi realmente, quella dei diritti e dei cittadini. La Turchia aspira a entrare nell'Unione Europea. Però nell'inverno scorso l'Unione Europea non ha saputo affrontare il caso di Ocalan, il quale nel frattempo prima aspettava in Italia (dóve era stato sollecitato a venire) e poi girava per l,cieli di mezza Europa sino alla cattura, visto alternativamente come un leader politico, un profugo, un terrorista. Sapranno ora il Consiglio d'Europa e l'Unione Europea dare un segnale forte e convincere la Turchia a rispettare il diritto alla vita? C'è da augurarselo proprio: non solo per Ocalan, per la questione curda e per il rispetto di un principio fondamentale di civiltà, ma per la sopravvivenza della stessa Europa,