Ciampi: avanti con le riforme

Ciampi: avanti con le riforme . ._„_^ — - - , -— . , . . , ■ -~-tt IL PRESIDENTE IN PUGLIA INVITA A REALIZZARE «TUTTO IL POSSIBILE» — ■• ; — —- --. . Ciampi: avanti con le riforme «E per le imprese bisogna fare di più» l'appello Aldo Camillo dall'inviato a BARI Fare subito le riforme più urgenti: federalismo ed elezione diretta dei presidenti delle Regioni. Fare di più per le imprese: più infrastrutture, più sicurezza; opere pubbliche, lotta alla criminalità. A Bari Carlo Azeglio Ciampi pronuncia il primo discorso marcatamente politico del suo mandato e incita la politica a non perdere altro tempo e altre occasioni: «Dobbiamo fare tutto il possibile per non arrivare alla scadenza elettorale della prossima primavera senza che i progetti di riforma federale e di revisione delle regole per il voto amministrativo siano diventati legge», ha detto il Presidente davanti al Consiglio regionale della Puglia. Ciampi ha ricordato che una sollecitazione in tal senso gli è giunta proprio dai rappresentanti degli enti locali, riuniti venerdì scorso al Quirinale. E l'altro ieri il capo dello Stato ha rivolto lo stesso messaggio - il Parlamento proceda sulle questioni in agenda da tempo - al neo ministro per le Riforme Istituzionali (a lui molto vicino) Antonio Maccanico. «Ora che le idee dissennate che miravano a incrinare l'unità nazionale si sono dissolte - ha detto ieri Ciampi, riconoscendo implicitamente il cambiamento di linea della Lega -, sarebbe un errore affidarsi al centralismo. Già in Europa si è affermato il principio di sussidiarietà. La parola può non piacere ai cultori della lingua classica, ma esprime un concetto fondamentale: tutto quel che può essere deciso a livello inferiore, lo sia. Avremo così un'organizzazione a piramide, che rimanda solo nei casi indispensabili la decisione allo Stato o all'Europa». Coerentemente con la linea che si è dato - non rinunciare ad affrontare le questioni economiche, cambiando però approccio, da quello pragmatico dell'uomo di governo al ruolo propulsivo e all'enunciazione di principi gene- rali propri del Capo dello Stato -, Ciampi ha richiamato il governo a «un intervento di tipo nuovo». «Lo Stato imprenditore ha avuto i suoi meriti, ma è finito per sempre. Le leve dello sviluppo economico saranno in mano ai privati. Questo però non significa che lo Stato non possa più incidere. Anzi, deve dettare le regole, farle rispettare, e impegnarsi di più per garantire agli imprenditori le condizioni necessarie per la prosperità delle aziende». La priorità è il Sud: «Quand'ero ministro del Tesoro - ha ricordato Ciampi chiesi l'elenco di tutte le opere pubbliche rimaste incompiute nel Mezzogiorno. Arrivò una lista chilometrica. Ma arrivarono anche 3 mila miliardi, che consentirono di ultimarne molte». Ma la questione è aperta anche al Nord: «La prossima settimana sarò in Veneto, e so già che cosa mi chiederanno: sicurezza e opere pubbliche. L'ingresso nell'euro non aprirà l'età dell'oro. Ma offre l'occasione all'Europa di affermarsi come leader sulla scena internazionale, al fianco dell'America. La presenza dell'Italia riequilibra l'Ue, la mette a contatto col Mediterraneo, la prepara al confronto che dominerà i prossimi anni, quello tra Nord e Sud del mondo». E' un nuovo clima quello che il Presidente sollecita, in cui «gli imprenditori si associano in consorzi», e anche negli enti pubblici e nei ministeri «non si sta sulla difensiva, non ci si attacca al precedente, non si gioca di rimessa, ma ci si libera dei vincoli, si ritrova lo spirito d'iniziativa, si dà prova di fantasia nel fare progetti e di capacità nel realizzarli». Dal- «Il centralismo è un errore adesso che sono dissolte le idee di minare l'unità nazionale»

Persone citate: Aldo Camillo, Antonio Maccanico, Carlo Azeglio Ciampi, Ciampi

Luoghi citati: America, Bari, Europa, Italia, Puglia, Veneto