I «NUOVI INIZI» di Paolo Passarini
I «NUOVI INIZI» I «NUOVI INIZI» Paolo Passarini CON salomonico equilibrio, la segreteria dei Ds ha deciso ieri di «non drammatizzare né di minimizzare» il voto di domenica scorsa. Lo ha comunicato il numero 2 Pietro Folena con toni inevitabilmente drammatici e promesse di kennediani «nuovi inizi». Walter Veltroni e Massimo D'Alema si sono sforzati di rappresentare un quadro di unità granitica tra di loro, con il primo a garantire «totale lealtà» a un governo che la mattina aveva criticato severamente in un'intervista all'Unità e il secondo a definire-«equilibrata e condivisibile» quell'intervista che lo criticava. I Ds, come è umano, cercano di riprendere controllo dopo lo shock e, comprensibilmente Ereoccupati per il futuro, fanno uoni propositi. Intanto, però, è .spuntata la storia del «profilo autonomo». AMICIZIE PERICOLOSI. «Accentueremo un profilo autonomo dal governo», ha annunciato ieri Folena, richiamando alla memoria di alcuni dotti commentatori l'etichetta di «governo amico» con cui il segretario della De Alcide De Gasperi prese le distanze dal governo del democristiano Pella negli Anni 50. Folena ha assicurato che autonomia non significherà «né polemica né separazione» - in effetti il contrario sarebbe suicida -.aggiungendo che questo «profilò'» si rivelerà"essenzialmente «sul tema della riforma del welfare». Pare quindi di capire che non sia stata varata una nuova strategia diossina nei confronti del governo, ma che nella formula del «profilo autonomo» si sia semplicemente materializzato un secco alt riguardo al tipo di riforma delle pensioni prospettato da Giuliano Amato e D'Alema, giudicata a Botteghe Oscure la madre di tutte le sconfitte. E pare anche di capire che D'Alema, dicendosi d'accordo con la presa di posizione della segreteria del partito e professandosi alla ricerca di «un'intesa con i sindacati», abbia già deciso di ammorbidire la sua linea. Se è così lo si vedrà nelle prossime settimane. Il PECCATO 0M6IIUUL Nel promettere unità, iniziativa, autonomia e apertura alla società, la Quercia si è anche impegnata per l'ennesima volta in un «rilancio immediato» dell'Ulivo. Immancabile come il proposito di una dieta dopo Natale, il ripetuto impegno al rilancio dell'Ulivo non si materializza mai, e questo dovrebbe suggerire l'esistenza di un problema. Probabilmente si tratta dello stesso problema segnalato per altri versi dagU elettori, quando mostrano di non apprezzare la filosofia politica del centrosinistra che ha soppiantato l'Ulivo: accordi tra vertici di partito non sottoposti al giudizio preventivo degli elettori al posto di una coalizione presentatasi al voto con un programma e un leader. Il centrosinistra di D'Alema non è semplicemente cosa diversa rispetto all'Ulivo, né ne rappresenta un'evoluzione: è il suo opposto. E così, più promettono di andare d'accordo, Prodi, Veltroni e D'Alema continuano a parlare linguaggi diversi. Aggirare questo peccato originale del governo in carica e rilanciare l'Uvo senza danneggiare D'Alema non è davvero un compito facile. Ma, come diceva Bismarck, «la politica non è una scienza, è un'arte». D£ PROFUNDIS. Il presidente della Repubblica Carlo Azelio Ciampi, visitando la Puglia, ha invitato i partiti a produrre le tanto invocate riforme istituzionali. Ciampi sta proponendo una sua visione dinamica dell'unità nazionale, alla quale vuole essere molto attento. E, in questa chiave, ha notato anche che «l'aggancio all'Europa ci ha fatto capire la dissennatezza di certe idee che si stanno allontanando e difficilmente torneranno». Si riferiva al separatismo e al declino della Lega. Requiescat in pace. e-mail: paopass@tin.it,
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