Pensioni, dopo il voto D'Alema frena

Pensioni, dopo il voto D'Alema frena Palazzo Chigi replica agli attacchi: il 7 luglio in Parlamento verifica alla luce del sole Pensioni, dopo il voto D'Alema frena Criticato dai Ds, il premier riduce la manovra ROMA. D'Alema frena sulle pensioni e si dice disposto a ridurre la manovra economica. Criticato anche dai Ds, il presidente del Consiglio replica agli attacchi: il 7 luglio, in Parlamento, è prevista una verifica «alla luce del sole» sugli indirizzi di politica economica. Dopo l'ultimo vertice della maggioranza, il Dpef è giunto dunque alle battute finali. La manovra da 14.500-15.000 miliardi prevede la riduzione dell'aliquota Irpef e alcune misure per il lavoro. Ma, dice D'Alema, così sarebbe una manovra che rinuncia a obiettivi ambiziosi: intanto sarebbe più difficile dare maggior impulso all'occupazione e allo sviluppo e poi sarebbe arduo finanziare aiuti per i più deboli. Comunque nel Dpef non c'è più alcun accenno alle pensioni, come ha chiesto esplicitamente il capogruppo dei Ds alla Camera, Mussi: «E' una questione che va affrontata con il metodo della concertazione». Sul fronte della previdenza, dunque, dopo i contrasti dei giorni scorsi, la tensione fra le parti sociali sembra scesa e le discussioni rinviate. Anche il presidente designato della Commissione Ue Romano Prodi ricorda che «non si cambia senza coinvolgere- i sindacati». Dunque la tensione permane nella maggioranza: e riguarda la strategia economica dei prossimi mesi. Battista, Colonnello, Martini e Meli ALLE PAGINE 2 E 3

Persone citate: Colonnello, D'alema, Meli, Mussi, Romano Prodi

Luoghi citati: Roma