Comit-Intesa: l'accordo è fatto di Zeni

Comit-Intesa: l'accordo è fatto Domani via libera dai consigli. Bazoli presidente? Voci su Unicredit e San Paolo Imi Comit-Intesa: l'accordo è fatto Partirà una Ops al 70% Armando Zeni MILANO Il mercoledì dei promessi sposi: due consigli d'amministrazione a duecento metri di distanza nel cuore della Milano delle banche, prima quello di Intesa, poi (nel pomeriggio) quello della Comit, per varare il matrimonio più atteso e più ambito. Questione di ore, ormai, per Comit-Intesa, la più grande banca d'Italia, settima-ottava in Europa con 540 mila miliardi di attivo: domani il consiglio di Intesa formalizzerà l'offerta al consiglio Comit e subito dopo toccherà al cda della Commerciale accettarla dando il via al progetto industriale e all'iter dell'unificazione. Prudentemente, il presidente della Comit Luigi Lucchini, uscendo ieri dal consiglio d'amministrazione di Mediobanca definito da Francesco Cingano «d'ordinaria amministrazione» (sono stati nominati due nuovi consiglieri: il neo amministratore di Comit, Aldo Civaschi, in sostituzione del dimissionario Pierfrancesco Saviotti e l'amministratore di Unicredit Alessandro Profumo al posto dello scomparso Egidio Giuseppe Bruno), ha rimandato ogni commento a domani: «Vedremo mercoledì», ha detto. Prudenza scontata. Ma che ormai il contratto di matrimonio sia stato steso in ogni particolare è confermato dalla convocazione per giovedì mattina di giornalisti e analisti finanziari ai quali è stato comunicato che verrà presentato il piano di aggregazione Comit-Intesa. Piano che, a dar credito alle indiscrezioni, prevede un'Ops di Intesa sul 70% del capitale Comit con un «put» sul restante 30%, la possibilità cioè per gli azionisti di aderire o no all'offerta in un periodo prestabi- lito. Niente Ops totalitaria, com'era invece quella (bocciata) di Unicredit. E attenzione tutta concentrata sul quantum, sul concambio, sul numero di azioni Intesa date per ogni titolo Comit: 1,4 o 1,5 come ipotizzano gli analisti? Inevitabilmente, il confronto del mercato verrà fatto con l'offerta Unicredit che, per la cronaca, garantiva ai soci Comit un premio del 17%. «Vedremo dopo i consigli», ripete Lucchini rinviando numeri e organigrammi (si parla di Bazoli alla presidenza della superbanca con vicepresidenze affidate ai maggiori azionisti) alla presentazione che verrà fatta giovedì dagli amministratori dei due isti¬ tuti, Carlo Salvatori d'Intesa, Aldo Civaschi di Comit. Intanto, aspettando il sì dei promessi sposi, tutto il fronte bancario è dato in movimento: il blitz Comit-Intesa, dicono gli analisti, scardina posizioni raggiunte, ridisegna mappe, esige risposte da parte di concorrenti come Imi-Sanpaolo o Unicredit che molti continuano a immaginare vicini a un accordo che farebbe loro riconquistare la vetta della classifica anche se, a ben vedere, le sovrapposizioni in aree importanti come il Piemonte rendono l'operazione complicata. Ipotesi e fantasie. Tanto che ieri mattina, a consiglio Mediobanca appena finito, la presenza in via Filodrammatici di uomini come Geronzi e Nottola (Banca di Roma), Gutty (Generali), Lucchini e Civaschi (Corniti, ha addirittura ridato fiato alle voci di Borsa su un revival dell'operazione Comit-Bancaroma a lungo sponsorizzata da Mediobanca proprio perché le due banche, entrambe proprieta¬ rie dell'8% dell'istituto di via Filodrammatici, insieme ne blinderebbero il controllo. Ipotesi revival Bancaroma-Comit, subito smentito da Gutty: «Non credo». Mentre dal cda di Unicredit, sempre ieri, è uscita una sorta di ricompattazione tra management e azionisti: «Di fronte ai nuovi scenari - si legge nel comunicate finale emesso - il consiglio ha confermato l'impegno per una crescita sul mercato interno e su quello europeo». Messe per ora da parte le divisioni sul caso Deutsche tra chi (alcune fondazioni azioniste) sponsorizzava una crescita al 5% della banca tedesca nel capitale Unicredit e chi (il management) frenava, incassato con soddisfazione l'acquisto della polacca Pekao, tutti d'accordo a non mollare la presa dalle posizioni di testa. Nel frattempo, varato lo scorporo da Unicredit della rete Credito Italiano, è stata decisa la concentrazione in Unicredit Banca Mobiliare di tutto l'investment banking. A fianco Giovanni Bazoli Guiderà la superbanca che nascerà da Comit e Banca Intesa I Bl$ BEL CREDITO Nello tabella i primi cinque gruppi bancari italiani per attivo (in miliardi), sportelli e dipendenti Gruppi I iRteso+Comll Attivo S40.937< Sportelli 3300" Dipendenti •4.904" Son Poolo-iml 306.499 1409 24.045 Unicredifo 203.307 2300 30.073 BancuSorao 301.910 1073 30.002 .Bnl+BancoKapoli 174.132 1000 33.293 ; "i'otfivo consolidate compronde ancho Cariparma S e Friubdria , "le voci nan comprendono raggregozione di Cariparma Sopra, Luigi Lucchini presidente della Comi

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