Ombretto, da Gaber al Cavaliere

Ombretto, da Gaber al Cavaliere Ombretto, da Gaber al Cavaliere La presidente Colli: sinistra, sei polverosa intervista Marinella VoRegonl MILANO Nei Sessanta cantava canzoni folk tradotte in italiano («La mia mamma mi vuol dare un marito il lunedì...») e portava, come ogni anticonformista, gonnellone e riccioloni. Passò alla tv, fu ancora attrice brillante in teatro, celebrando la Nutella di cai è grande consumatrice. Sposata a un marito ingombrante come il grande Giorgio Gaber, finì tra le prime in braccio alla causa femminista. Dice il proverbio che si nasce incendiari e si muore pompieri: e il popolo della sinistra seguì sgomento la scelta di Ombretta Colli di scendere in campo a fianco di Berlusconi nel '94; si registrarono pure ammutinamenti fra il pubblico di Gaber. Poi tutti si sono abituati a tutto, ma Ombretta no. da ieri, è una delle first ladies delle Province italiane uscite dal ballottaggio. Come sta, signora neopresidente della Provincia? «Contenta. Un po' stanca. Sono andata a letto alle 6 di mattina. Direttamente dai festeggiamenti ai tg». Considera questa elezione una vittoria politica o una consacrazione personale? «Diciamo una vittoria politica, che tiene in considerazione anche la persona». In queste ultime elezioni, donne di spettacolo come Lollobrigida e Zani echi non hanno avuto il suo stesso successo. «Non è un assioma: donna dello spettacolo uguale donna votata. Credo dipenda da ciò che hai fatto, nello spettacolo. E poi ci sono momenti in cui si tende a qualcosa di già confermato e altri no». Lei è in politica dal '84. Prima europarlamentare, poi dal '97 anche assessore. Come cambiare adesso la sua vita? «Si lavorerà un po' di più. Già come assessore, 12 ore al giorno non le toglieva nessuno: a Milano ci sono 143 mila persone con pensione sodale o sussidio, il che significa non superare le 550 mila mensili. Una città come Lucca e Novara più Viareggio, capisce? Molti anziani sono disperati e abbandonati». Pensava di vincere? «Nonostante la notte da cardiopalma, anche nei momenti in cui andavo sotto c'era una vocina dentro di me che diceva: ce la faccio. Ero abbastanza sicura. Ho fatto una campagna molto intensa, non so quante mani ho stretto, quanti problemi ho ascoltato. Provengo da un lavoro dove economicamente non c'è paragone con ciò di cui mi occupo: credo di esser stata premiata per la mia battaglia a favore degli anziani, ero riuscita a ottenere per loro 300 miliardi, la voce più ampia in bilancio. Che fatica trovare sponsor, per far feste e tenerli allegri: ti inventi e vai a bussare alle porte di tutti». Le prime cose di cui si occuperà? «Sicurezza e sociale, e poi viabilità e formazione professionale. Le nostre scuole non preparano, non c'è né Internet né computer, con cui i ragazzi dovranno poi lavorare: c'è la finzione di un computer scassato per 300 persone». La Provincia è un ente inutile? «E' stata un'invenzione del potere centrale. Ora credo sia utile, per le competenze assunte». Ricorda come le nacque la decisione di buttarsi in politica? «Concretamente, con un intervista al "Mattino" di Napoli, dove facevo uno spettacolo. Era il novembre del '93, parlavo di episodi di malasanità mentre Berlusconi stava per scendere in campo. Mi chiedono di commentare e io ingenua dico: "Se Berlusconi diventasse ministro della Sanità, in questo Paese ci si potrebbe ammalare in modo europeo". Questa mia frase ha creato incontri e premesse». Le donne fanno politica in mo¬ do diverso dai maschi? «Assolutamente. Passano meno tempo a far strategie da corridoio che detesto; far politica è lavorare». Rimpiange il vecchio mestiere? «No. E' stato un periodo bellissimo durato trentanni, però non mi manca, Rita, ci lutto, perché è una scuola interessante: t'insegnano a star in piedi con le tue forze, lavori anche se stai male perché non puoi mandar via la gente che è a teatro e ha pagato il biglietto. Insomma, una condizione da soldato». In che cosa sono differenti la politica e lo spettacolo? «Non sono tanto diversi, anzi sono simili. Ambedue cercano il consenso: nello spettacolo è attraverso il divertimento, in politica attraverso il tuo operato». Lei, fino al '94, ò stata considerata di sinistra, oltreché femminista. Lo era davvero o no? «Credo ci sia stato un po' un fraintendimento, nel senso che tutto ciò che non era democristiano ed era nuovo era considerato di sinistra. Ma c'erano molti altri punti di vista: e poi bisogna esser stati dei buoni socialisti da giovani per essere dei buoni liba ali da adulti. Pensi poi al vento della storia: nel '68/70, le tU.niio di tutto il mondo hanno detto basta: vogliamo esser consi¬ derate persone, far politica, decidere noi se divorziare etc. Credo alle ventate della storia». Perché la sinistra ha perso? «Perché è mi po' cupa e polverosa. Questo statalismo non giova più a nessuno. Fino agli Anni Cinquanta è stata una forza forte e giusta, adesso meno». Com'è nato il suo feeling con Berlusconi? «Su progetti e programmi. A me è piaciuto questo suo modo di fare: bisogna dare una svecchiata a tutto, esser più efficienti. Ogni famiglia italiana passa 18 giorni l'anno in pastoie burocratiche. Aprire un bar è un lungo guaio; bisogna facilitare, si aiutano anche le assunzioni». Che pensa del conflitto d'interessi berlusconiano? «Ogni volta che vinciamo viene fuori, ma quando siamo in periodo di morta non se ne parla. Ci sono stati anclie dei referendum; rispettiamo la volontà popolare». Troverebbe un difetto a Berlusconi? «No. La vedo una persona cosi impegnata, che ha voglia di fare, Forse si fida un po' troppo di lauta gente, ma si dà da fare». Caterina Caselli mi ha detto di aver votato per lei. Conserva altri aniici, in quell'ambiente? «Vedo ogni tanto là Zaiùcclù e Battiato, grandi amici. Con gli alui ci si incontra per caso». Che dice di quest'elezione suo marito Giorgio Gaber? «Non gliel'ho chiesto». Ha mai pensato di averlo mosso in imbarazzo con il suo pubblico, a causa delle scelte politichi.- (iella moglie? «No. perché sarei io imba . ..ala a pensare che la gente creda che lo persone non possonG volersi bone e andar d'accordo senza aver ognuno le proprie idas. Allora la tollaranza di sinistra dove va a Finire? Questo, veramente, me lo chiedo da un po' s. U Berlusconi è un uomo senza difetti anche se si fida un po'troppo di tanta gente Use mio marito è imbarazzato? Ci si può voler bene senza rinunciare alle proprie idee jj sj CHI E* OMBRETTA COLLI SS anni Ne) I960 esordisce, a l6arvù,al«F1ccc»b«diMaarc>,direGrada par Manu», regia di Giancarlo CobeU Nel 1947 (orma il complesso «Gli Ambulano.. Nel 1968, come sefata, landa «Ricche cavata^ dal marito Giorgio Gaber «Giochiarr» a|Ji Ami Trenta». Nel 1970 arrivala popolarità come cattante con «U mia mamma» 1972-1974: debuta al «Sisara, di Roma neflo spettacolo eli Garinei e GJovanntnl .Gelo mk> marito!., I97S-I977: in bt su Raiuno. partecipa a «I «ogni proMd fratta» con Vlaglo. Nel 1990 escono in contemporanea al cinema tre farri: «Buone notaio" di Bw tori, «La terrazza» di Ettore Scola (por 1 quale vince «La Greta 4o&)atA*rtitt\becs>jjtòtirHlBfaixi$tfipi. I98M98S: ancora teatro, con «Una donni tutta sbadata, di Gaber-CoS, che riceve ri premio I98S; al Festr«l del Due More* di Spoleto Interpreta «Largete otaTcformaiione- a fianco cS Afceram 1985-1986: in tournée con «Anito sono una doma di successo., seguito di «Sono una dorma tutta vbagfau», tempre di Gaber-Coii. vincitore del ottetto d'oro doTAgis Nel 1968 è protagonista di quattro film par Raidue tratti da «Sono una donna tutta sbadata», per la regia di Emanuele Severino, con le -guest-star» Gaber, Moraixti. Bauiato, Proietti. Jannacd. 1988-1990: Garinei la chiama al «Sistina» per ^d»s«\ooogriuc*rinUdiFtattri. Nel 1990, per «AsOteatro«, recita «Un saluto un ariana» di Athol Fugard. i-ejja di Franco Però. Nel 1991-1993: «Donne in amore»,ancoraci Gaber-CcÉ. F (odiasi) Taticto al rrondodelb 1994 viene eJeOa con Forza Itala al Pariamento Europeo, nel Nord-Ovest, e diventa presidente dota Cccnmisskine Affari sodali. Nel 1995-1996 è eletta afa Camera. Nel i997 è consigliera del Comune di Milano e assessore ai Servizi sociali. i Ombretta Colli con Silvio Berlusconi durante la campagna elettorale per la Provincia di Milano. A sinistra Giorgio Gaber t paragone con ciò di

Luoghi citati: Comune Di Milano, Lucca, Milano, Napoli, Novara, Roma, Spoleto, Viareggio