«Il pozzo», passioni fra donne
«Il pozzo», passioni fra donne Il film dell'australiana Lang ha i difetti di un debutto: enfiasi e velleitarismo «Il pozzo», passioni fra donne Soldi, follia e un cadavere Lietta Tornabuonl DURANTE quella cineeBtate italiana cominciata quest'anno con quasi un mese d'anticipo e con una ulteriore riduzione della cine-stagione, nelle sale si trovano in genere prodotti di quattro tipi: film orrendi; film d'autore anche bellissimi; film di cinematografie minori; film comprati dai distributori ai festival internazionali per errore o per coazione. Ad almeno due di queste categorie appartiene «Il pozzo», australiano, opera di debutto della regista Samantha Lang (bruna, carina, 32 anni), prodotto, sceneggiato e fotografato da donne, tratto da un racconto della scrittrice Elizabeth Jolley, presentato in concorso al festival di Cannes 1997, analisi di due personaggi femminili. Una donna benestante, zoppa, sentimentale e prepotente. Una ragazza nullatenente, sensuale, stupida e furba. La ragazza arriva come cameriera in una casa isolata nella campagna, stabilisce con la donna un legame forte e appassionato. Per incidente uccide con l'automobile un uomo, con la complicità della donna butta il cadavere nel pozzo, per astuzia continua a sostenere che l'uomo è ancora vivo, che lei lo ama. Il conflitto genera gelosia; si inasprisce per la sparizione dei soldi che la donna aveva ricavato dalla vendita della casa, sognando d'andarsene con l'amata ragazza; si conclude nella follia. La presenza del corpo nel pozzo può anche essere un simbolo dell'ostacolo rappresentato a volte, negli amori tra donne, dell'incombere magari insuperabile dell'immagine maschile. Intenso e dannato, «Il pozzo» non appartiene infatti al cinema australiano delle grandi storie e dei paesaggi sconfinati; neppure somiglia a film australiani meno classici, più aspri e terribili come «Baci Boy Bubby» o «La stan- za di Cloe» di Rolf de Heer, E' più vicino a certi film di donne, analoghi in tutto il mondo, nei quali omosessua- lità e misantropia formano un mix inestricabile. Il film non sarebbe male, professio- nalmente è ben fatto, i perso- naggi risultano bene interpre- tati: sono alcuni classici difetti da debuttanti, l'enfasi, il velleitarismo, il poeticismo, la mancanza di semplicità, a rendere il film abbastanza insopportabile. IL POZZO (TheWell) di Samantha Lang con Pamela Rabe, Miranda Otto, Paul Chubb Frank Wilson, Steve Jacobs, Genevieve Lemon Drammatico; Australia, 1997 Al cinema Du* Giardini Nirvana di Torino Kenneth Branagh e Helena Bonham Carter, Insieme nella vita e insieme nel film «La teoria del volo» di Paul Greengrass
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