Il tenore: «Sto male non è una vendetta»

Il tenore: «Sto male non è una vendetta» Il tenore: «Sto male non è una vendetta» MONACO DI BAVIERA Come va, Maestro? «Male, male. Sto molto male». Al telefono da Pesaro, dov'era appena arrivato reduce da Oslo, il fil di voce di Luciano Pavarotti suonava nel tardo pomerìggio di ieri davvero flebile, con la timbrica tipica del raffreddore. Maestro, ma dove ha lasciato il «turbo» delle sue corde vocali? «L'ho lasciato a Oslo: ieri sera ho potuto tenere solo un mezzo concerto; ho dovuto smettere perché non ce la facevo più. Ma il pubblico è stato molto carino, molto devoto». Sta così male da dover cancellare altre date? «Eh già. Quella di stasera per l'aeroporto di Lourdes; la serata benefica a Zagabria del 2 luglio; e ho un altro concerto a Ginevra per l'Onu, tt 5». C'è un destino crudele, nel suo rapporto artistico con Michael Jackson. Prima per la malattia di Prince figlio di Michael, poi per questo suo raffreddore e raudecine, non riuscite a combinare un duetto... «Non c'è nessuna difficoltà di rapporto fra noi. Il destino ci tiene separati: io sono tuttora convinto che suo figlio sia stato poco bene. Si vede che semplicemente questo non è l'anno giusto per noi». Ha parlato direttamente con Michael Jackson per avvertirlo, Maestro? «Ho avvisato subito dopo aver smesso di cantare a Oslo, ma non ho parlato con lui», taglia corto il Pava che non ha evidentemente molta voglia di spendere altre parole (o magari, invece, ha colto la malizia della domanda: Jackson aveva infatti fatto annunciare dal suo medico che non sarebbe andato a Modena). Secondo quanto ci racconta poi la compagna di Big Luciano, Nicoletta Mantovani, dopo il trionfo di Londra davanti a 25 mila persone della scorsa settimana, Pavarotti aveva avuto un vistoso abbassamento di voce: «Lo avrà potuto ' notare chiunque abbia ascoi tato il Tg5 di domenica 20 giugno, quando l'hanno intervistato al telefono da Londra». Preoccupata che si parlasse di ritorsione, Nicoletta è arrivata ad augurarsi che il concerto di Jackson fosse rinviato di qualche giorno a causa della pioggia di ieri mattina qui a Monaco, per dar tempo al Pava di riprendersi almeno un po'. Se non è comunque facile togliere l'ombra del sospetto di dispetti reciproci fra le due megastar, è certo che un'aura negativa gravi in questo momento sulle voci più popolari della lirica. Anche Andrea Bocelli è a pezzi, reduce da un ospedale dov'è stato curato per una violenta lombosciatalgia: ma è venuto ugualmente da Jackson, con un aereo privato, promosso sul campo tenore numero 1, ed ha dovuto salire sul palco con il busto: come molti, ha comunque cantato in playback la prima canzone, «Canto della terra», mentre ha duettato in diretta con la Pontes. Nel pomeriggio, aveva dovuto sottoporsi a lunghi massaggi. Ci ha pure fatto aspettare invano per un ora, in pieno concerto, un'annunciata intervista; aveva invece parlato a lungo con Zubin Mehta, all'hotel Rafael, del progetto di un disco in comune, da incidere fra un paio di mesi. La malattia non gli permetterà però di prender parte all'Arena di Verona alle prime recite della «Vedova allegra», ma sarà sul campo (come promette il suo manager Michele Torpèdine) dal' 5 di agosto. Il suo momento d'oro continua, L'ultima rimasta a far sul serio il mestiere di discografico in Italia, Caterina Caselli, che lo ha accompagnato anche qui, ci ha raccontato che qualche giorno fa Barbra Streisand è andata a trova¬ re Bocelli nella sua villa di Forte dei Marmi, durante una vacanza in Italia: «Ha telefonato, gli ha detto che voleva vederlo. Tutto qui». E' facile prevedere dunque una futura collaborazione fra le due ugole d'oro; confessando di aver votato per l'ex collega Ombretta Còlli/la Caselli ha anche annunciato uno special' Bricellf ' per là .réte americana PBS, che sarà girato all'anfiteatro di Volterra, con la partecipazione di altre voci come Celine Dion, Dulce Pontes, Eros Ramazzotti. lm. von.l