Jackson, dieci ore di bontà

Jackson, dieci ore di bontà Ieri sera a Monaco il concerto-maratona di beneficenza davanti a 60mila spettatori Jackson, dieci ore di bontà Ma Pavarotti resta a casa Marinella Venerjoni inviala a MONACO DI BAVIERA Non è stato Luciano Pavarotti, a volere questo zero a zero e palla al centro con Michael Jackson. Semmai, sarà stato per lui Freud, a prendersi una rivincita dopo lo smacco di Modena del primo giugno, quando all'ultimo minuto il Peter Pan del pop diede forfait al concertone benefico per un'improvvisa malattia del primogenito Prince: che ora, con la sorellina Paris e due narmies, accompagna felice il babbo in tour. Il Pava, dunque, s'è ammalato, raucedine e gola in fiamme; e ha lasciato in braghe di tela Michaelino e i suoi 60 mila fans, che ieri allo stadio Olimpico di Monaco hanno celebrato da pomerìggio a notte un concerto benefico nato ispirandosi già dal titolo a Modena - «Michael Jackson & Friends» -, i cui proventi andranno alla Croce Rossa Internazionale, aU'Unesco e al Mandela Children Fund. Il duetto fra Jackson e Bij Luciano su «La mia canzone vento» (motivo portatore di jella, secondo una leggenda che esce rafforzata da tante vicissitudini) ora previsto in apertura di diretta tv su ZDF alle 20,15, presentata da Michellc Hunziker, carìnissima moglie svizzera di Ramazzotti. Saltato il colpo spettacolare con Big Luciano, l'avvio tv è passato ali altro nostro tenore magnificato a grandi lettere nel cast, Andrea itocelii: «Sono onorato della presenza di questa grande voce», ha detto con il suo vocino sempre più pallido Jackson piombato sul palco a festeggiare l'unico ospite d'onore; è seguito un playback di Bocelli, e poi un duetto vero con la magnifica Oulce Pontes sulla deliziosa «'0 mare e tu». Lo spettacolo allo stadio era cominciato poco dopo le 14 con i vecchi St.ai.ii:; Quo in «Rockin' AH Over The World», seguiti da un'infilata di personaggi di soprattutto crucca rilevanza: l'arnhiziòhe era di mescolare classictì e1 pòji,'però in salsa hollywoodiana. «Farandole» di Bizet, con la direzione d'orchestra di Julius Franz, era accanto all'imbarazzante Philip Kirkprov, con quattro ballerine scatenate sulle basi. Il playback ha dominato gran parte dello show, visto che non si sono fatte mai prove di nessun tipo, tantomeno da parte di Jackson, che usa il playback con disinvoltura. Le labbra delle Ali Saints - delle quali, al ritorno da un lunghissimo silenzio, non importa più nulla a nessuno mentre cantavano «Lady Marmalade» non erano in sincrono con i suoni che uscivano dagli altoparlanti; e pure Vanessa Mae s'è sparata una bella base. Il lungo pomerìggio è stato rischiarato da alcune presenze degne: Alan Parsons ha ospitato l'ex Spandau Tony Hadley in «Eye in the Sky»; e ospite d'onore poteva sembrare il buon Ringo Starr, che con le beatlesiane «Yellow Submarine» e «With a Little Help from My Friends» è stato messo di pomeriggio come un qualunque tedesco; curioso che a un ex Beatle non abbiamo dato la gloria della diretta tv. Vanno poi segnalati gli Scorpions, i Boyzone che ormai sono come il prezzemolo, Noa, l'orrenda Kelly Family e il nostro Zucchero in «My love», versione inglese del «Volo» e «Va' pensiero». Una serata di diserzioni: hanno dato forfait (per malattia) anche Liz Taylor, che doveva presentare i numeri dell'amichetto Michael, e Stevie Wonder. L'unico duetto di Jackson è stato alla fine con gl'indiani d'India Ar Rahman. Michaelino s'è concesso per un'ora, dalle 22,30: ha cantato e ballato «Dange- rous», in una coreografia inedita; poi «Black or White», «Her song», «You're not alone», e infine «What More Can I give», il famoso brano inedito in sospeso da Modena, il cui titolo formava i tratti di un bambino nel logo del concerto. Il grande palco era sormontato da una serie di gigantografie di volti di bimbi di tutte le razze: amorì estremi e ossessione (e anche guai eterni) della star. Alla fine, fuochi d'artificio. marivene@tin.it Dopo il giallo di Modena salta ancora il duetto tra Luciano e la pop star Molti gli ospiti illustri da Zucchero ai Boyzone da Bocelli a Ringo Starr Forfait di Liz e Wonder Michael Jackson, protagonista di un concerto con molti playback; a sinistra, Pavarotti