Versale, il narciso e il mare di Antonella Amapane

Versale, il narciso e il mare Al via le sfilate di Milano, Dolce e Gabbana elogiano un maschio cafone, con camicie bianche aperte fino all'ombelico Versale, il narciso e il mare Donatella porta in platea l'uomo-pesce Antonella Amapane Inviato a MILANO Cafoni e sfacciatamente erotici come i playboy da strapazzo che dragavano le ragazze sui litorali di lumini alla fine dei Settanta, appuro sirenetti narcisi sedotti dai colori dei surfisti californiani? Se Dolce e Gabbana elogiano il burin-chic, il piacione sciupafemmine con pantaloni a vita bassa fascia-natiche e camicie bianche aperte fino all' ombelico; Donatella Versace immagina un uomo-pesce dalle giacche a squame di paillettes latte, con pantaloni stampati che imitano il mare in tempesta. Quello della Medusa è un defilé 'acquatico', ulteriormente movimentato dalla seminuda Naomi in micro abiti drappeggiati e slip ricamatissimi, applaudita e riverita anche da Elton John e Emma Burton delle Baby Spice. Ieri, si è inaugurata la maratona del prèt- à- porter maschile per l'estate del Duemila. E anche la prigione di San Vittore è diventato uno scenario modaiolo. Nell'area riservata a incontri e iniziative, Alvioro Martini ha presentato la sua collezione Prima Classe, accessoriata da borse, cinture e portafogli cuciti da un gruppo di 10 deb.■nuli. Una delle solite trovate pubblicitarie? «Se anche fosse non ci importa, anzi ben venga. I ragazzi qui, por reinserirsi nella società, hanno bisogno di lavorare e noi non possiamo pagarli molto», dice Luigi Pagano, direttore del penitenziario, dove un attonto controllo dei documenti filtra l'accesso al pubblico. Peccato che ai detenuti non sia concesso assistere al loro piccolo trionfo. Hanno realizzato 1.000 pezzi di pelletteria, pagati 20 mila lire l'uno. Martini e soddisfatto, assicura che li farà lavorare ancora, come un qualsiasi al- tro laboratorio esterno. Il colpo di scena osé? C'è anche quello. Firmato Vivienne Westwood. La maestrina di Liverpool, ieri sera ha arruolato Ramon Vega, calciatore fustacchione della squadra di calcio inglese Tottenham, per mandarlo sulla pedana in canotta-nunigonna trasparente e tanga, succinta cornice di glutei marmorei. Mentre lo spogliarellista Gualberto Parmegiani, insegnante dell'Isef di giorno, ci ha risparmiato uno streap-toaso in diretta, limitandosi ad ancheggiare negli abiti dandy dedicati ai viaggiatori di fine secolo. La moda è un souvenir continuo, un 'rifrullo' di ieri oggi e domani, attualizzato da inedite pro¬ porzioni che Dolce e Gabbana condiscono con la solita allegria. I due rilanciano il genere Franco Cablano nei pantaloni tigrati e nelle camicie di pizzo, smitizzando il tutto con pantofole marocchine ricamate come carretti siciliani. C'è il costume nero aderente con portasigarette in pitone incorporato, da cucador delle spiagge. C'è la camicia di satin lucido, leggermente blusante, alla Fred Bongusto di «Una rotonda sul mare»; lo smoking di Poppino Di Capri portato con gli infradito di Strass; i cinturoni militari ricamati; i jeans rattoppati e stracciati che sono un puzzle di denim usati. Ma soprattutto c'è l'ironia di fare il verso ad Armeni e Versace come Dolce e Gabbana li ricor¬ dano negli Anni Ottanta: nei blazer blu con i bottoni oro e fodera maculata, abbinati a calzoni cachi. Nelle stampo e nelle borchie tipiche della Medusa. «La voglia di creatività che scoppia in pedana è rissunta nella linea Etichetta Nera. Gli abiti classici da tutti i giorni, li presentiamo nella Collezione Bianca, con un ed rom», dicono Dolce e Gabbana mentre i ragazzi erotici, cloni di Mick Jagger ai bei tempi, sfilano con canotto candide e calzoni di shantung coloratissimi strizzati su sedere. Giubbotti di pitone da 5 milioni e magliette da 100 mila lire tempestate di rivetti, ecco il nuovo mix dove pescare a seconda delle possibilità. «Te quero mi amor», canta Enrique, il figlio di Julio Iglcsias, sottolineando una ritrovata voglia di sedurre che persino un rigoroso come Miyake declina in abit i-antidivisa ampi e leggeri come piume. Sognando California, immaginando il mare di Los Angeles crocevia di star, surfisti e messicani - il maschio di Donatella Versace trova nuove anni di sexappeal: «li bianco è il nuvo nero, le paillettes diventano grandi come squame, i pescecani sono ricamati su T-shirt e costumi, come anche la pelle dei pesci-zebra», spiega Donatella Versace che fonde capitani di lungo corso con mostrine di jais, meticci in camicie alla Zorro impreziosite da perline, ragazzi in bermuda, fluorescenti per cavalcare onde giganti. I calzoni formali sono enormi, con cavallo basso e mega tasche. La pelle traforata, come una zanzariera, ospita le stampe barocche di Gianni: «Rilette con colori e disegni imperfetti. Perchè nulla è più noioso e vecchio della perfezione. Il trucco è tirare fuori i lati peggiori del carattere enfatizzandoli con disinvoltra. Sono quelli che personalizzano l'abito», conclude Donatella Versace. Fra gli ospiti della casa della Medusa Naomi seminuda in micro abito drappeggiato Il calciatore Vega sulla pedana per la Westwood in canotta-minigonna trasparente e tanga Alviero Martini ha presentato i suoi modelli nella sala-incontri del carcere di San Vittore ili : A sinistra due ; modelli Venace presentati ieri a Milano Sopra Donatella Versace Un abito della ultima collezione Dolce e Gabbana in passerella Ieri a Milano

Luoghi citati: California, Liverpool, Los Angeles, Milano