Maturità, il rompicapo della 3" prova di M. Tor.

Maturità, il rompicapo della 3" prova Oggi debutta la vera novità del nuovo esame di Stato: quiz e quesiti Maturità, il rompicapo della 3" prova Addio agli organi collegiali del 74, è polemica Oltre 477 mila studenti della secondaria superiore «sudano» stamane, sui banchi dell'esame di Stato, la loro terza prova scritta. E' una delle vere innovazioni introdotte dalla nuova formula d'esame che ha definitivamente sostituito la maturità «sperimentale» del 1969. Dopo il tema d'italiano (quest'anno le tracce erano ben sette e alquanto variegate le modalità di possibile svolgimento) e la prova specifica per ogni indirizzo, arrivano i quesiti predisposti direttamente dalla commissione d'esame, sulla base della documentazione predisposta dai docenti di classe e relativa all'effettivo programma svolto. Archiviata anche la mattinata odierna, i candidati avranno qualche giorno di tempo per il ripasso, in vista del colloquio. Sarà super-lavoro, invece, per le commissioni: i punteggi delle prove scritte debbono essere rese pubbliche almeno due giorni prima l'inizio degli orali. Suscita forti perplessità, intanto, lo schema di decreto legislativo approvato venerdì dal consiglio dei ministri, che mira a ridesignare composizione, funzioni e compiti degli organi collegiali scolastici territoriali. Soppressi il Consiglio di distretto, il Consiglio scolastico provinciale e il Consiglio nazionale della Pubblica Istruzione (istituiti nel lontano 1974), nascono altri tre organi: il «Consiglio scolastico locale» e il «Consiglio regionale dell'istruzione». A livello nazionale, nasce il «Consiglio superiore della Pubblica Istruzione» (ridotto da 74 a 36 componenti), non più composto da membri elettivi, ma da due «ahimè»; la prima in rappresentanza della scuola, l'altra su designazione del ministro. Anche negli altri due organi collegiali il numero di componenti dovrebbe essere ridotto a meno della metà. Numerosi i «no» al progetto governativo, che arrivano non solo dall'opposizione parlamentare ma anche dalle associazioni dei genitori e degli studenti. «E' un significativo esempio di sovranità popolare vigilata», osserva Valentina Aprea (Forza Italia). «Profonda delusione e dissenso» vengono espressi dall'Age, l'associazione genitori di area cattolica, che lamenta «l'esclusione delle famiglie da consigli scolastici di livello regionale e nazionale, in contraddizione con la linea di apertura dell'amministrazione scolastica all'apporto delle famiglie e dei cittadini». «Perplessità» viene manifestata, infine, dalla Confederazione degli studenti: «Non si è aperto un confronto con le associazioni studentesche per ridefinire il loro ruolo. Che fine faranno le centinaia di rappresentanti degli studenti votati solo dieci mesi fa e che dovevano durare in carica almeno altri due anni?». [m. tor.]

Persone citate: Valentina Aprea